Anche senza usare i toni enfatici della press bio, che presenta i teutonici Zillion come una sorta di super band dell’ hard rock, pur rimanendo con i piedi ben ancorati per terra, possiamo tuttavia affermare che il loro debut album suona decisamente bene, una riuscita miscela tra un rock roccioso ed il classic heavy metal, che ci riporta ai ruggenti anni settanta e ottanta. I Zillion possono contare sui servigi di tre conosciuti mestieranti dell’ hard rock teutonico, a partire dal drumming poderoso di Mike Terrana, affiancato a Jens Becker dei Grave Digger e a Sandro Giampietro dei Supared, e questo disco è la fotosintesi delle esperienze maturate dai musicisti coinvolti in seno alle rispettive band, ma è anche uno sviscerato omaggio a grandi hard rock band come i Rainbow o i Whitesnake, basti ascoltare l’opener “You And Me”, o la dirompente “The Smile”, per averne la conferma. Si passa indifferentemente dal rock intenso e granitico di brani come “This Day Is Gone” e “Never Down”, alle ballad d’atmosfera come “Day Or Night”, mantenendo la media delle tracce su livelli compositivi di assoluta qualità e quando la sostanza non è un granchè, come nel caso della insipida ed involuta “Kryptonite”, la classe degli attori protagonisti riesce nell’ intento di renderla perlomeno ascoltabile ed accettabile. Senza troppi giri di parole, i Zillion hanno confezionato un buon prodotto, dal vago sapore retrò destinato agli adepti del genere, ma ometterei, almeno in questo caso, il termine “supergruppo”.