Eccheccazzo, mi ci voleva proprio una bella rozzata come questo “Depopulate” (secondo sigillo della discografia dei Vile): un disco Brutal Death di matrice americana tecnicissimo, sparatissimo e con un plotone di 430 riff a canzone, proprio come piace a me… Un assalto all’arma bianca che arriva nei denti con la stessa, carezzevole grazia di una mazza ferrata da 50 chili, una scheggia di mina anti-uomo lanciata a folle velocità e in rotta di collisione contro la vostra fragile scatola cranica, un rullo compressore impazzito, un disco che per una mezz’oretta tonda tonda vi sollazzerà infliggendo atroci torture a spese delle vostre povere, miserabili membra, così come la vecchia scuola floridiana insegna da ormai tre lustri. E ve lo giuro, i Vile riescono benissimo nel loro sporco mestiere, riuscendo persino a sfiorare gli irraggiungibili picchi qualitativi dei Suffocation o degli ultimi, grandissimi Cannibal Corpse, anche se quanto a dinamismo siamo su un altro pianeta… A gusto mio la pur buona produzione poteva essere migliore in quanto, anche se eccezionalmente pulita, è caratterizzata da una molesta piattezza di fondo che rende ostica l’assimilazione di “Depopulate”, ma nonostante la monoliticità di quanto esce dalle casse, i Vile riescono nel difficile compito di non far morire di noia l’ascoltatore, caricando la loro offensiva su di un drumming devastante, mutevole e fantasioso che fa da guida per delle linee chitarristiche dalla schiacciante potenza di fuoco. Dalla title-track, posta in apertura, a “Interrogation Rites”, i riff si susseguono in un continuo, angosciante ciclone di brutalità e, pur nella loro classicità, non risentono di alcun velo di obsolescenza in virtù di creative e quanto mai complicate soluzioni ritmiche, curate fin nei minimi particolari. Chiude il massacro la distensiva “Bitterness”, un triste brano arpeggiato per sola chitarra classica, che funge da rassicurante suggello per un lavoro che di certo verrà bistrattato da molti per la sua palese aderenza a canoni prestabiliti, ma che non mancherà di strappare violenti applausi ai die hard fans della musica putrida e brutale per eccellenza. Avanti così!!