Tristania – Widow’s Weeds

Il cosiddetto Beauty & The Beast Metal, quel misto romanticissimo di voce eterea femminile e growl maschile, trova qua uno dei suoi dischi fondamentali, se non IL disco fondamentale e definitivo. Quasi un concept album sulle cose perse, l’amore, la nostalgia, la “caduta”, la morte , a partire dalla copertina, dove in una foto in bianco e nero (o forse e’ solo argento) compare lo squarcio di una magione, fino al retro del cd , con un albero pieno di rami ma completamente spoglio, passando per il booklet , dove si susseguono immagini (alcune delle quali sembrano prese da antichi manoscritti) di angeli , di Adamo ed Eva, urne funerarie, un angelo che cade dal cielo. I testi poi sanno essere molto profondi (pieni di arcaismi nell’uso della lingua inglese), creano una propria area semantica, con frequenti richiami tra le canzoni e l’uso continuo di determinate parole e immagini (angellore, raven , embrace, beauty, dusk, dark, winter, …). L’atmosfera ossianica e’ resa ottimamente in ogni suo aspetto e sentimento La musica asseconda questa atmosfera : due ariose e “disperate” chitarre (un po’ zanzarose a tratti , ma forse in questo album l’imperfezione e’ parte stessa del concept) , un piano/sintetizzatore ispirato (come in My Lost Lenore), un violino emozionante e sample azzeccati (lo scorrere dell’acqua, le risate di bambini in Angellore). Le voci sono stupende : Vibeke Stene e’ un ottimo soprano (perfetta anche in live) e Morten Veland e’ un growler di qualita’, rabbioso e potente senza essere eccessivamente brutale. Ogni tanto appaiono una voce baritonale e uno screming black come accompagnamento. Momenti di puro godimento fisico, quando alla fine di December Elegy un suono d’acqua introduce Vibeke che sussurra a bassa voce (divina !), e ad un violino malinconico si sovrappone il growl commovente di Morten … o in My Lost Lenore , disperata canzone d’amore … o ancora nella rabbia di Angellore …. sentimenti, consolazioni per ritrovare la nostra forza ! Tuttavia manca quella sovrapposizione di voce maschile e femminile di cui i Theatre Of Tragedy sono maestri e che rende fondamentale e necessario anche Velvet Darkness They Fear.
Non ha un voto … piu’ che un album …. un’esperienza !