The agony scene – The darkest red

Ennesima formazione metal-core reclutata dalla Roadrunner, etichetta che sta assurgendo al ruolo di patrona di certe sonorità ora in voga, soprattutto oltre oceano. Il punto è che non è tutto oro quel che luccica, e la roba Roadrunner luccica parecchio. Per produzioni fantastiche, collaborazioni d’eccezione ed un livello qualitativo medio sempre elevato. Un marchio di fabbrica insomma. Ma se abbiamo trattato con i guanti i Trivium solo qualche settimana fa, non sponsorizzeremo i The Agony Scene, semplicemente perché il loro death metal melodico e al contempo furente non brilla di luce propria. Ma soprattutto non brilla affatto. Colata in episodi tutti simili tra loro, fin troppo omogenea – per non dire, più sinceramente, monotona – la loro proposta risulta formalmente ineccepibile, ma anche ineccepibilmente inoffensiva. Le canzoni si susseguono senza colpire – figuriamoci emozionare – e, se in un primo momento si è portati ad un ascolto gradevole (vista la bella forma espositiva), presto si è tentati di cambiare cd. Langue l’ispirazione, latita quel quid (che, ad esempio, i Trivium hanno, pur non inventando nulla) che dovrebbe innervare e rendere interessante un sound che altrimenti scivola insipido su orecchie passive.