Superjoint ritual – Use once and destroy

E noi pensavamo che Anselmo dopo “II” dei Down si sarebbe fermato?! E NO! Avra’ finito di bere e di farsi, oppure avranno iniziato a dargli della roba buona, fatto sta’ che il mio Filippone preferito sforna con altri membri dei Corrosion of Conformity, Hank Williams III e Eyehategod un altro lavoretto che merita l’attezione di molte personcine. Ok, premetto che non ci troviamo davanti ad un capolavoro come “II” dei Down, ma la qualita’ del disco e’ sicuramente notevole e merita delle lodi. Il disco suona come l’ennesimo incrocio “grattugioso” tra punk/hc/metal con una visceralita’ rara e sincera, con una sana rabbia che Anselmo aveva nascosto con i Down e con una filofia diretta: usa una volta e distruggi. Il disco suona piu’ articolato rispetto ai Down, il paragone, ahime’, viene naturale, piu’ veloce e sporco con piu’ intarsi ritmici da parte del batterista e con sfoghi artistici evidenti… L’album uscira’ anche, per i viziosi, in una versione che aggiungera’ alla gia’ colma tracklist (16 songs!) altre due tracce bonus il che non guasta mai. I suoni sono sempre taglienti, la voce mostra una versatilita’ ottima e anselmo, seppur “ovvio e prevedibile” nella sua timbrica, mostra tutto se stesso senza remore accompagnato da persone capaci e che interagiscono al meglio nei tempi non estremamente battuti e abbastanza groovie.. Non mi convincono pienamente i tentavi melodici e i numerossimi stacchi che a volte suonano poco digeribili all’ascolto, ma che senza dubbi mostrano musicisti dotati di ottima tecnica e controllo. E’ un disco che consiglio davvero a chi come me ama i Down, ama Anselmo e i Pantera e che non si fa’ troppi problemi nel sentire cose non estremamente originali MA ben riuscite…