Speciale Festival Estivi parte IV

Inevitabile la dedica di un intero speciale all’evento dell’anno: il Gods of Metal 2002. Dopo aver trattato tutto il bill non definitivo in “Extreme assault”, eccoci all’articolo definitivo, uscente su MetalManiacs in concomitanza con l’ultimo mese di attesa relativo a questa importantissima manifestazione musicale. Il prossimo turno, per quanto riguarda le mie pubblicazioni, sarà riferito ad Ozzfest ed Agglutination.

La faccenda, per quanto riguarda un possibile commento sulla manifestazione, si fa piuttosto complicata. Come ho già accennato in occasione del precedente mio articolo, reperibile sulla rubrica “Extreme assault”, è inevitabile l’insorgere di critiche e disappunti sul bill messo a disposizione da Live in Italy, l’organizzatrice dei concerti in questione. C’è chi si aspettava una scaletta contenente del metal estremo (cosa che, puntualmente, viene a mancare ogni anno ad eccezione di pochi quanto lussuosi nomi, come quello dei contraddittori Cradle of filth), c’è chi voleva due giornate volte al classicismo puro, chi l’innovazione. Quest’anno, come nel 2000, la scaletta è stata ottima. La prima giornata offre la potenza sonica di Sodom, Kreator e – soprattutto – Slayer, oltre al crossover dirompente di Ill nino e Soil, alle sorprese degli oggetti misteriosi di Anti-product e Mushroomhead (due bands poco conosciute dagli italian metallers), ed alle variabili offerte dalle future prove del metal God Rob Halford (ex singer di Judas Priest e Fight) e My dying bride, quest’ultimo un act piuttosto contestabile – per l’occasione – data l’improbabile buona resa dal vivo in un concerto che avrà sicuramente una durata relativamente lunga. Tutta da seguire anche la prova dei Node, ensemble italiano che sfodererà, in apertura del festival, il suo death metal tecnico. Ottimo, dunque, il bill della prima giornata, sia per la sua versatilità che per i nomi coinvolti. Rancore, tuttavia, per la mancanza, che pare volersi prolungare in eterno, di extreme acts come quello di Morbid angel o Immortal, tanto per citare due mostri sacri che, eventualmente, se coinvolti, avrebbero comunque riscontrato un deciso successo, date le circostanze. Decisamente ad anello chiuso è, invece, il bill della seconda giornata, scaletta che avrà il compito di “accontentare” i metallers più intransigenti e volti al classico. Chiuderanno Blind guardian e – come headliner – Manowar, due delle formazioni metal più amate dagli italiani. Oltre ad essi, fuori luogo la presenza dei prog metallers Symphony X, duramente apprezzabile da un pubblico che, probabilmente, chiederà cose più dirette, mentre azzeccatissime saranno le presenze dei non dimenticabili Running wild. Sottovalutati i Virgin steele, relegati ad una posizione di secondaria importanza, mentre gloria è stata resa ai nostrani Domine, i quali suoneranno dopo nomi del calibro di Doro, Blaze, Metalium e Time machine.