Snake charmer – Backyard boogaloo

Goran Edman – Vocals, Benny Jansson – Guitars, Jens Johansson – Keyboards, Per Stadin – Bass, Anders Johansson – Drums: per qualcuno potrebbero bastare questi nomi schematici a descrivere il disco che ho tra le mani; i fan di Malmsteen soprattutto conosceranno almeno quattro quinti di quella che si potrebbe definire una super-band. Volendo però tralasciare questi freddi dati schematici, si può senz’ombra di dubbio affermare che questa formazione capeggiata da Per Stadin, malgrado non eccella assolutamente per originalità, è difficilmente accostabile ad uno dei tanti side-project nati esclusivamente per divertirsi (e non divertire) visti anche gli ultimi sviluppi della vicenda Stratovarius che riguardano direttamente mr. Jens Johansson. In virtù di quanto detto poco fa, possiamo procedere ad un analisi di questo Backyard Boogaloo; innanzitutto va detto che dal punto di vista della produzione m’aspettavo nettamente di più da un team così esperto: si sentono soprattutto la voce di Edman e le tastiere di Jens, mentre il resto del parco strumenti è leggermente penalizzato; dal punto di vista dell’originalità, invece, il cd non impressiona, anzi malgrado tutte le canzoni siano orecchiabili e piacevoli ha un che di già sentito, sensazione relativamente fastidiosa. Ad ogni modo, se siete appassionati di melodic hard rock o se siete dei fan incalliti di tutto ciò che ha avuto a che fare con Malmsteen questo lavoro non dovrebbe assolutamente sfuggirvi, aggiungiamoci che la musica proposta in questa sede è scorrevolissima e quindi riesce benissimo ad imporsi senza richiedere ascolti approfonditi e prolungati: le canzoni possono benissimo essere prese singolarmente e il risultato non cambia, anzi migliora. Spicca soprattutto una gran bella cover di Life on Mars? Scritta parecchi anni fa da un giovane e grandissimo duca bianco che in quell’occasione ebbe come collaboratore un certo Rick Wakeman al piano; malgrado sia improponibile un paragone, Johansonn se la cava benone, così come il vocalist che riesce ad essere molto espressivo. Il buon Jens dimostra anche una straordinaria versatilità che con la band finlandese non si era mai potuto permettere di mostrare ed è il vero e proprio mattatore : grandissima prova e che Tolkki si mangi pure le mani. Le altre undici tracce come già detto sono piacevoli, di certo non innovative ma molto orecchiabili: si segnalano l’opener Miracle Man, la trascinante (per il ritornello) Need a Little Help e She Made me Fall. Discrete anche le bonus tracks presenti nella versione in mio possesso. In definitiva valga il discorso fatto in precedenza: indubbiamente questo disco piacerà ai malmsteeniani, agli amanti di sound melodici e armoniosi ma pur sempre hard rock (mica siamo su truzzomaniac) e a coloro che vogliono far riposare un po’ le tre ossa di ciascun padiglione auricolare.