Dopo i Nickelback ecco un’altra formazione canadese che tenta di scalare le vette delle classifiche, ovvero gli Smeer. La band è composta da quattro elementi, e presenta al pubblico il suo secondo album, Dischord. Vi dico subito che l’impressione che ho avuto ascoltando questo lavoro è stata fortemente negativa; in esso sono, infatti, contenuti i soliti clichè musicali che vanno tanto di moda oggi, banalissimi riff, un po’ di groove, una voce sofferente, e tanta, tanta melodia, insomma tutto ciò che serve per rendere una proposta musicale accattivante ma allo stesso tempo inutile. Gli Smeer, per intenderci, suonano un rock moderno piuttosto semplice e lineare infarcito di melodie alla Creed, gli arrangiamenti sono ridotti all’osso, e il chitarrista, Deny Boucher, oltre a suonare qua e là qualche solido riff (Snob, So Wrong, Here Comes Jesus), si limita poi ad eseguire degli innocui power chords, base ideale per i ritornelli orecchiabili del gruppo. Sicuramente alcuni di questi sono pienamente riusciti (I Don’t Mind, To Your Sons), nel senso che riescono nel loro intento di assestarsi per bene nella mente dell’ascoltatore, ma non possono, ad ogni modo, migliorare una proposta musicale monocorde e tipicamente commerciale, tutto risulta banale, scontato, il lavoro dei musicisti inesistente, volto com’è a favorire l’operato del cantante, colui che rimane senza ombra di dubbio l’attore principale di questo noiosissimo film visto e rivisto migliaia di volte. Le undici tracce che compongono l’album seguono tutte lo stesso sentiero, breve e sicuro, che consente loro di esplicarsi solo attraverso una bella melodia d’accatto. Dubito che un vero appassionato di metal (o rock) possa anche lontanamente pensare di avvicinarsi ad un prodotto del genere che è stato confezionato ad arte per essere gettato in pasto alle nuove generazioni di pseudo-rockettari. Gli Smeer probabilmente venderanno un sacco di dischi, faranno felici i ragazzini che sono soliti allietare i propri pomeriggi guardando MTV, ma ciò non farà di loro una band migliore, anzi……