Smaxone – Regression

Gli Smaxone sono l’ennesimo side project dell’ennesimo ‘qualcuno’ appartenente all’ennesima band della scena Nordeuropea. In questo caso ci riferiamo al cantante dei ‘tanto fumo e poco arrosto’ Mnemic. E l’italianissima Scarlet, ormai si sa, con ‘ste cose ci va a braccetto: quasi scontato quindi il fatto che li abbia messi sotto contratto in un batter d’occhio… Tanto fumo e poco arrosto, dicevamo: sbandierati ai quattro venti come un incrocio tra Faith No More, Devin Townsend e Fear Factory che strizza l’occhio al pop e ai suoni sintetici, questi Smaxone non sono poi questo granchè. Anzi. Partiamo col dire che, in realtà, delle cose sostenute della succitata label ne è vera solo una minima parte: “Regression” è una sorta versione spogliata di alone mistico e vestita di Pop da quattro soldi di Devin Townsend e piena di tutti quei campionamenti che tanto sanno di ‘nuovo’. Nessuna traccia di Fear Factory né, tanto meno, della genialità di Mike Patton e soci. E fin qui niente di male, per carità, anzi, alcuni ritornelli ben fatti qua e là riusciamo a trovarli (“Freedom 2003”, la title track). Ma quando così poche intuizioni carine affogano in una così tumultuosa tempesta di commercialismi (“Waiting” non sfigurerebbe nel repertorio degli orrendi Linkin Park) e banalità assortite (“Bad Sensation”, “Smiling”) c’è ben poco di cui gioire: il risultato finale infatti non suona che come un’accozzaglia di luoghi comuni e di scontatezze che non funzionano a dovere nonostante un’ottima produzione e l’inopinabile mestiere dei musicisti coinvolti. Quindi non fatevi abbindolare da una presentazione formale impeccabile o dai nomi scritti sul retro della copertina: siamo davanti ad un disco Pop insulso, poco ispirato e lontano anni luce da quell’ “Accelerated Evolution” che tanto mi infiammò anni fa. Troppo fumo…