Gli Skyfire sono nati quando ancora i Children of Bodom frequentavano la scuola. Sono cresciuti affrontando un periodo di gavetta interminabile quando i loro attuali cugini raccoglievano consensi ampi già al debut album. Ed ora, come i Norther, i Kalmah e gli Ensiferum, mangiano la polvere qualificandosi come degli inseguitori. Non che gli ultimi Children of Bodom abbiano sfornato grande musica, ma quanto a popolarità dubito fortemente che queste nutrite schiere di formazioni-clone abbiano le capacità ed il modo di raggiungere il successo che ha baciato Alexi Laiho e soci. Dubito anche della validità di questi gruppi: i Kalmah mi sorpresero notevolmente col il loro debut “Swamplord” per poi deludermi all’ epoca del successivo “They will return”; gli Ensiferum risultano forse i più freschi e ricchi di idee fra i succitati ensemble nordici, mentre sui Norther preferisco stendere un velo pietoso. Passiamo dunque al capitolo Skyfire: la formazione che debuttò con “Timeless departure”, lavoro che al momento della sua release destò in me ottime impressioni, torna su Hammerheart con “Mind revolution” e con le relative nove tracce che ne compongono il lotto. Ne sentivamo davvero il bisogno? Sentire questo disco è un po’ come ascoltare una versione infarcita da dosi melodiche raddoppiate delle altre band che ho nominato sopra. Henrik Wenngren sfiora il ridicolo limitandosi a clonare Laiho pur puntando su lidi indirizzati più sul growl che sullo scream, le chitarre ripropongono il solito Power sinfonico trito e ritrito che in Scandinavia starà facendo venire gli incubi a non pochi metallers tanto tale sentiero è battuto dalle band locali, mentre le tastiere, rispetto ai Children of Bodom, ricoprono un ruolo maggiormente incentrato sull’accompagnamento, calpestando infine i piedi alle chitarre che, stranamente, sono gestite e suonate dai medesimi musicisti che si occupano delle linee elettroniche: Andreas Edlund e Martin Hanner. Una sezione ritmica inconsistente mette un sigillo nero sul tutto, un “Mind revolution” nettamente inferiore rispetto al debut degli Skyfire e che porterà più ombre che luci sul destino di questo anonimo quintetto svedese. Bocciati.