Sedetevi pure e mettetevi in cerchio, bambini, voglio raccontarvi una bella favola hard rock. Voglio raccontarvi una favola, ma non pensate sia a lieto fine, non si parla di principi azzurri e di principesse ma di trasandati e selvaggi glamster, in lotta con il mondo e forse con sé stessi. C’ erano una volta gli Skid Row, cinque giovanotti rabbiosi, rudi e abituati a vivere sulla strada, c’era Sebastian Bach, armato di microfono, c’erano Scotti Hill e Dave “Snake” Sabo, armati di chitarre a sei corde, c’era Rachel Bolan che nel fodero aveva un lucente basso, c’era Rob Affuso, la cui faretra era colma di bacchette vic firth. I cinque eroi dal nulla erano apparsi e grande fu la loro vittoria, ebbero fama, allori, regine e divertimenti, ebbero alcool, ebbero droghe, ebbero pavoni al guinzaglio e tigri in salotto, ebbero ciò che solo i Re potevano permettersi. Ma la fama, il successo, sono brevi ed effimeri, e gli instinti selvaggi non cedono mai, ed ecco che la voce di Bach fuggiva lontano, cercava di tornare a galla, ma annaspava ed annaspa tuttora; ed ecco che Rob Affuso, stanco forse dei suoi vecchi compagni di avventura, abbandonava la comitiva per unirsi ad un’altra. Da cinque a tre, impossibile continuare l’ avventura, con armi poco affilate e migliaia di eserciti più forti pronti a schiacciare la concorrenza. Ma la nostalgia, e il denaro, fanno strani effetti, così i tre giovanotti decisero, anzi visto il tempo recente decidono, di ingaggiare nuovi guerrieri ed ecco il biondo Johnny Solinger imbracciare il microfono, ecco Phil Varone sfoderare le bacchette. Ma il tempo è passato e la comitiva degli Skid Row non sa più su che terreno combattere, non sa con chi scontrarsi, non sa con chi allearsi e vagabonda, vagabonda da un terreno all’altro, non ottenendo nulla, forse solo un po’ di denaro. E’ una storia triste bambini, una storia ricca di nostalgia e ricordi del tempo che fu, fu un tempo di eccessi ma fu un tempo vero, di battaglie vere, non di piccole scaramucce. Non dite che non vi avevo avvertito, tornate pure a letto ora, e ricordatevi degli Skid Row che furono in tempo, ricordateli con tristezza e amarezza, non sono tornati e forse mai torneranno. Ora mi rivolgo agli adulti (non sto parlando di Selen, se v’interessa): se pensate che la favoletta possa essere sufficiente per capire Thickskin non è necessario leggere ulteriormente la recensione perché, come si capisce già dalla storia narrata, le aspettative per un ritorno in grande stile degli Skid Row sono state ampiamente deluse. Tralasciando la buona produzione e il sound decisamente cattivo e moderno, quello che impressiona negativamente è la totale mancanza di idee del quintetto, una mancanza di inventiva veramente impressionante. I Row vanno a pescare per questo album post-reunion (anche se Bach e Affuso sono gli Skid Row quanto Snake, Hill e Bolan) da varie reti, perdendo completamente il loro carattere. A rimetterci sono soprattutto i due nuovi membri, il bravo e rabbiosissimo vocalist Johnny Solinger, unica nota positiva di questo disco, e l’energico drummer Phil Varone. Le canzoni in sé non si fanno notare e annoiano profondamente, l’opener New Generation si nota soltanto per la troppo marcata somiglianza con la mansoniana The Beautiful People, ma non certo per la grinta, sfoderata solo da Solinger. Discorso analogo vale per le due canzoni successive, mentre risulta gradevole, ma soltanto discreta la quarta Born a Beggar; impressionante che una canzone gradevole ma non di certo eccezionale si imponga come perla del disco, ciò dovrebbe far riflettere su quanto sia povero di idee questo Thickskin. Da segnalarsi anche la quinta Thick is the skin, rabbiosa ma noiosa, la malinconica See You Around (cantata benissimo da Johnny). Seconda classificata (ma non è un vanto) la violentissima Hittin’ a wall, distorta e allucinata.
Il resto del disco però annoia, e da una band come gli Skid Row che dovrebbero indurci a saltellare o a scatenarci, non me lo sarei aspettato. Per cui sono piuttosto deluso da questa uscita, non è l’assenza di Bach a pesare, perché Solinger ha dimostrato di essere un vocalist molto bravo, è la totale mancanza di idee. A quando una reunion con un disco più sincero, meno leccato e più ‘Skid Row’?