Shadows fade – Shadows fade

Mettete insieme un buon chitarrista, anche se ultimamente un po’ troppo inflazionato, come Alex De Rosso, ed un vocalist tanto bravo quanto fin troppo sottovalutato in carriera, come Kevin Chalfant e, a completare l’organico, un manipolo di discreti musicisti a coadiuvare il lavoro dei due leader: ecco pronto un altro progetto griffato Frontiers. Gli Shadows Fade non si possono certamente considerare una band a tutti gli effetti, visto che il buon Alex lo ritroviamo già presente in parecchi altri progetti “sui generis”, così come lo stesso Kevin Chalfant, leggi Two Fires, ed è proprio questa instabilità strutturale a penalizzare un tantino un disco dalle enormi potenzialità espresse solo ad intermittenza. “Shadows Fade” è un cd che alterna brani suntuosi e magniloquenti, degni dei migliori esponenti del panorama Aor di tutti i tempi, ad altri di una stucchevolezza impressionante e se vogliamo considerare il bicchiere mezzo pieno e mettere sul piatto della bilancia le qualità balistiche degli attori protagonisti, dobbiamo pensare che a quasi tutti questi progetti studiati a tavolino, manca essenzialmente un lavoro d’insieme, la classica jam session d’affiatamento in studio, lo scazzo creativo, insomma tutti quegli ingredienti fondamentali che servono a forgiare strutturalmente una band, elementi che mancano totalmente a questi side-project. In definitiva possiamo considerare Shadows Fade un album dignitoso, che talvolta emoziona, come al passaggio dell’ opener “Twisted Again” o della affascinante “Sooner or Later”, ma che tradisce alcune cadute di tono, sintomi evidenti di una forma di precarietà, di chi magari ha già la testa proiettata verso altre direzioni.