Non tanto per il peso di questo videoclip, ma ci tengo ad inserire “Arise” in VideoManiacs in quanto, a distanza di undici anni dall’uscita di questa canzone all’interno dell’omonimo e fortunato album, il video di questa song è considerabile pressochè una rarità, a dispetto delle frequenti rotazioni dei clips di pezzi quali “Roots bloody roots”, “Choke” o “Refuse / Resist”, più recenti e conosciuti sigilli videografici prodotti dal combo di Igor Cavalera. “Arise” mostra la band brasiliana nel momento di suo massimo splendore a livello di death metal: rapide sferzate, ottimamente messe su disco dalla impeccabile produzione di Scott Burns – già all’opera con i Seps su “Beneath the remains” – , e suonate in maniera fantastica attraverso l’esposizione di riff ispirati, vocalizzi memorabili ed un drumming, quello di Igor, dalla precisione chirurgica. Il clip, tuttavia, naviga nella semplicità: la band si dimostra già ancorata ai problemi dettati dalla guerra santa, e si fa riprendere mentre suona e narra le liriche della song in mezzo al deserto, in un’area dove alcuni crocifissi portano i corpi di uomini dotati di maschere anti gas, in maniera tale da creare il parallelismo religione – guerra. La band è posizionata sempre dinanzi a queste croci, in maniera da mantenere così lo scenario fisso su di esse. Tuttavia, il video non va oltre a queste immagini ed a quelle nelle quali i quattro si imbattono in un headbanging sfrenato, un headbanging che, purtroppo, ci porta oggi nostalgia nei confronti di quella che un tempo fu una delle più grandi band death metal del globo, un ensemble del quale, oggi, rimangono solo le ceneri. Unico videoclip prodotto da Cavalera & co. durante la prima metà della loro carriera: da possedere.