Screaming shadows – Behind the mask

Cover
Tracklist
1 – Leave us here
2 – Eyes of the Night
3 – Come Inside
4 – I want you to Burn
5 – Dark Shadow
6 – Another War Cry
7 – Pain and Tears
8 – I’ll Find my Freedom
9 – Voices
10 – The Cry of the King
11 – The Cry of the King (acoustic)
12 – Dark Shadow (live)
Recensione
Genere: heavy metal

Spesso ci si lamenta di demo cd piuttosto brevi, di versioni promozionali che non sono sufficienti a presentare le qualità di una determinata band. Ve ne sarete già accorti dalla tracklist e lo ribadisco: i sardi Screaming Shadows sfatano completamente questo ‘mito’ presentando due decisi e soddisfacenti cd ben articolati. La caparbietà sicuramente è uno dei punti di forza della combo, che mi auguro stia riscuotendo anche un buon successo di vendite dei cd acquistabili presso il sito; nella realizzazione dei due album (che ho deciso di recensire insieme visto che uno potrebbe fungere da completamento all’altro) questo fattore ha influito: soprattutto la scelta di presentare un intero live è indice di notevole autostima e convinzione. Diciamo che, però, il live demo risulta troppo prematuro, non per demerito della band, ma per il fatto che probabilmente gli Screaming Shadows non hanno avuto palcoscenici adatti alle loro doti, insomma a mio avviso è estremamente rischioso presentare un full lenght live come curriculum vitae, perchè si rischia che si sottovalutino canzoni che invece in studio risultano molto belle. Morale della favola, il live album che ho ricevuto denigra ai miei occhi la bravura dei sassaresi, e quello che mi fa arrabbiare è che ciò non è dovuto a scelte sbagliate in fase di registrazione o produzione, ma semplicemente a scarsità di palcoscenici degni di questo nome. Consiglio caldamente alla band di riproporre un live in futuro, e di tralasciare questo episodio che è inferiore a quanto proposto in studio. Ho appunto chiamato in causa le registrazioni in studio, registrazioni che in questo caso hanno portato alla realizzazione di questo Behind the Mask, registrazioni che, e scusate la ripetizione, sono grezze e rudi al punto giusto, perchè quello presentato dagli Screaming Shadows è un heavy metal di stampo ottantiano che attinge moltissimo dai primi Maiden e dai Saxon epicizzando il dogma grazie a richiami che si rifanno soprattutto ai Manowar dei primi tempi. Insomma il lavoro svolto in fase di produzione o mixaggio si confà perfettamente alle caratteristiche musicali del cd che, occorre precisarlo fin dall’inizio, è un gran bel cd, dotato di una forza trascinante che raramente ho ravvisato in altre demo. Gli Screaming Shadows hanno scelto di presentare un album diretto, un album in your face, e questo non potrà che far piacere ai fan del vecchio e mai assopito metal ottantiano; quello che voglio dire è che i sardi possiedono la dote rara di catturare direttamente un determinato tipo di pubblico sin dalla prima nota, ciò di per sè è estremamente positivo a mio modo di giudicare. Passando al cd de facto, l’opener Leave us Here basterebbe a descriverlo: una traccia grezza, che richiama gli Omen di Battle Cry in certi riff del duo chitarristico Marras – Giribaldi , ma anche il resto di Behind the Mask si assesta sugli stessi livelli. Posso dire ciò che non ho gradito: personalmente trovo fastidioso il ‘raddoppio’ di voci proposto in alcune track, visto che il vocalist si dimostra bravo su toni alti (vedere la cover di Flight of Icarus presente sul live) ma scade leggermente quando si tratta di cantare alla ‘bailey’ (spero che verrò perdonato per questo paragone che non sta ne in cielo ne in terra), per il resto il cd si sviluppa su toni da me amati e toni che sicuramente piaceranno ai fan del vecchio sano heavy. Mi sento di citare soprattutto la maideniana Dark Shadow dotata di un incedere cupo ed affascinante, la rude Another War Cry, caratterizzata da un intro chitarristico veramente notevole, e la bella The Cry of the King che proposta in versione acustica rende ancor di più. Concludendo, gli Screaming Shadows sono un gruppo che malgrado la giovane età ha una notevole esperienza, e si sapeva, quello che non si sapeva è che questi ragazzi sono in grado di proporre un heavy metal classico senza perdere originalità e pathos; dote rara ed importante. Peccato per il live che penalizza notevolmente il mio giudizio ‘numerico’, ma per il resto questa band è da tenere d’occhio e da seguire vivo ovunque si trovi!