Sammy and the Wabo’s – Live Hallelujah

C’era una volta un grande cantante, ed all’occasione buon chitarrista ritmico, che passò disinvoltamente dai Montrose ai Van Halen, infuocando con le rispettive band le arene di mezzo mondo e tracciando un solco indelebile nell’epopea hard rock stelle a strisce e non solo. Ora, questo istrionico musicista si è trasformato in un lungimirante imprenditore, prima di “mountain bike”, ora producendo una delle migliori tequile al mondo, la famigerata “Cabo Wabo Tequila” ma, per fortuna si, e ci diletta ancora, scarrozzando con i suoi Wabo’s sui palcoscenici americani, sciorinando infuocati show, dove classe (tanta) e sudore la fanno ancora da padrone. L’energia sprigionata da questi concerti, la possiamo catturare sul nuovo disco di Sammy Hagar And The Wabo’s “Live Hallelujah”, oltre un ora di grande musica che spazia dal periodo Montrose a qualche brano tratto da dischi solisti, ma che regala ampio spazio alle storiche hit dei Van Halen, era Hagar, la parentesi più commerciale (e meno considerata) per la più importante ed influente hard rock band americana, di tutti i tempi, assieme agli Aerosmith. La band suona compatta e l’ingrato compito che tocca a Vic Johnson, chitarrista che non deve far rimpiangere il grande Eddie, viene assolto dall’interessato più che sufficientemente, a tratti con sorprendente brillantezza, vedi le partiture di “Dreams”, “Right Now” e “Top of The World”, eseguite con perizia tecnica ed abnegazione. La carrellata di greatest hits prosegue con “Why Can’t This Be Love”, che all’epoca imbarazzò più di un fan dei V.H. per l’estrema commercialità, ma che rimane un brano assolutamente accattivante, proseguendo con le immancabili ballad “Give To Live” e “Eagles Fly”, interpretate in maniera sublime dal talentuoso vocalist americano. In attesa della tanto agognata telefonata da parte di Eddie, il simpatico “zio Sam” ci regala saggi del suo talento e tanto, tanto divertimento…