Poco si sà di questi Safe Haven, band di melodic hard rock americano che annovera tra le proprie fila il vocalist Michael Vescera, vecchia conoscenza del firmamento rock per essere stato cantante della band di Malmsteen in “The Seventh Sign”, e dei giapponesi Loudness, coadiuvato da una schiera di musicisti di secondo piano, relegati nel contesto generale ad un ruolo di gregari. L’omonimo debut album attinge a piene mani dall’ Aor a stelle a strisce di fine anni ottanta, senza però avere quella qualità sufficiente che servirebbe ad un disco del genere per emergere dall’ anonimato, soprattutto in un mercato di nicchia nel quale è relegato oggi il melodic hard rock. Ad una discreta partenza con la pomposa “Do You Remember Me”, tipica traccia dal taglio radiofonico, non fanno seguito altri brani dello stesso livello ad eccezione di un paio di ballad di notevole intensità come “Fly Me Away” e “It Could Happen To You”, incentrate più sulle doti vocali di Vescera, che sul reale valore strutturale dei brani stessi. Non basta certo un nome di spicco, ed in questo caso oltremodo sopravvalutato come quello di Michael Vescera, per rendere giustizia ad un disco dai contenuti stucchevoli e noiosi, come appunto si rivela questo primo lavoro degli Safe Haven.