Rammstein – Rosenrot

La press bio spiega che i pezzi di “Rosenrot” sono stati composti durante la session che ha dato alla luce quelli di “Reise, Reise”, ma che allo stesso tempo dietro a questa misteriosa e gelida copertina dai colori blu e bianco, raffigurante una nave che evidentemente ha avuto qualche problema durante la navigazione, non si cela un disco di B-side. Ci manca solo il classico adesivo sul cellophane, “NOT A B-SIDE ALBUM”, e a quel punto penseremmo tutti quanti che quei furbi dei discografici fino in fondo hanno avuto il dubbio, ‘lo pubblichiamo o no?’. Dalla pubblicazione di “Sehnsucht” a quella di “Mutter” erano passati quattro anni e in quel quasi-lustro temporale avevamo ricevuto due capolavori dalla band tedesca, tantochè, concedetemi quest’ azzardo, mi concedo a mia volta di dichiarare “Mutter” uno dei più riusciti e coinvolgenti dischi Metal usciti dal 2000 ai giorni nostri. L’ annetto scarso trascorso fra la release di “Reise, Reise” -caruccio ma troppo inferiore rispetto al lavorone che lo precedeva- e questa qua mette un po’ a noi tutti la puzza sotto al naso e, se poi veniamo a sapere che i pezzi sono stati estratti dalla medesima covata, ecco che malumore, apprensioni varie e domande di rito, si arriva a giudicare “Risenrot” forse ancor prima di averlo sentito perbene. Poi lo si ascolta e l’ avventura parte pure bene: un singolo energico a nome “Benzin”, che noi italiani conosciamo direi benino perchè per qualche settimana Rock FM l’ha trasmesso ogni 15 minuti e in maniera fin troppo asfissiante, poi “Mann Gegen Mann” che ricorda da vicino lo stile di alcune delle tracce più vigorose e Metal-oriented di “Mutter”, quindi la faccenda cambia di colpo. Dalla title-track fino a “Hilf Mir” il disco prende una piega completamente diversa, meno energica e più intimista, a base di Rock e quasi mai di Metal, e con le orchestrazioni tipiche della title-track di “Mutter”, per fare un esempio molto vago, spesso in primo piano. Brani cadenzati insomma, ma non proprio all’ altezza delle celebri canzoni che, meno frequenti ma più riuscite, sulla medesima falsariga erano comparse sui platter precedenti. B-Side, rivien da dire… “Zerstoren” è un’ eccezione piacevole e mi ha ricordato certe cose di “Herzeleid”, mentre “Te Quiero Puta”, con ritornellone Metal che rievoca l’ energia di hit tipo l’ affermatissima “Links 2,3,4” (che comincia a sembrarmi più vecchiotta di quanto lo sia realmente), mi è apparsa piuttosto banale quando l’ho considerata per la sua intera durata. Insomma disco di B-Side, anche se a qualcuno torna scomodo chiamarlo così, e passo all’ indietro rispetto a un predecessore che, a sua volta, era stato anch’ esso un passo all’ indietro nei confronti di ciò che era venuto fuori in precedenza. I Rammstein procedono a ritroso e non ci fa certamente piacere, tant’è che preferiremmo un album ogni 4-5 album, se ne guadagnasse la qualità come avveniva un tempo.