Pro-pain – Shreds of dignity

Il fatto che i Pro-pain hanno ormai consolidato la propria direzione musicale, ormai, si è lentamente trasformato da impressione a certezza. Del resto, la thrash/hardcore band in questione, ha dimostrato capitolo dopo capitolo di voler ribadire una scelta stilistica che, nel corso degli anni, ha donato ad essa tante soddisfazioni, fra le quali campeggia in alto quella di essere confermata sotto contratto per una delle label dominanti in campo metallico, ovvero la teutonica e capillare Nuclear blast. L’inaridimento, però, è stato uno di quei fattori che, attaccato il rendimento generale di questi ultimi anni, ha lanciato molte perplessità sulle sorti del gruppo. Infatti, il successivo full lenght, intitolato “Round six” in quanto si trattava del sesto capitolo di una carriera che stava andando verso l’unidirezionalità più chiusa ed inattaccabile, non aveva per nulla convinto, poichè l’aggressività delle prime battute si smarriva entro breve, e l’entusiasmo di una band che del thrash più contaminato dalla scena New Yorkese ne aveva ormai fatto il proprio credo musicale scompariva in là con gli ascolti, sfociando in un lavoro piatto, privo di mordente e di picchi. Con questo settimo episodio, “Shreds of dignity”, la militaresca copertina va subito a ribadire l’accentuarsi dell’aggressività, il brusco ma non eccessivo innalzarsi di fattori quali l’inasprimento del sound e l’inserimento di numerose parti grezze e frontali nella loro rabbia, ma la miscela non cambia col tempo, la band finisce vittima delle proprie e ripetitive idee, e songs valide come l’opener del disco o l’ottima “Down for the cause” non innalzano di certo radicalmente questo disco rispetto alle ultime produzioni targate Pro-pain. Un piccolo passo avanti rispetto a “Round six” è stato compiuto, ma non aspettatevi miracoli.