Tra i progetti neonati in ambito rock-heavy, i Perfect World non possono vantare una popolarità vasta, ma ciò non deve assolutamente ingannare, perchè l’opera prima della combo non è affatto da sottovalutare, anzi nel panorama delle nuove uscite può benissimo competere con mostri sacri decisamente più appariscenti. Gran parte del merito è da attribuire alla prova del vocalist Kelly Hansen, decisamente su ottimi livelli e perfettamente a suo agio con parti melodiche e non troppo violente; ottimo l’apporto del bassista milanese Fabrizio V.Zee Grossi che ha svolto anche il compito di produttore (oltre ad aver programmato le tracce di batteria ed essersi occupato della parte elettronica); di contorno e non troppo eclatante la prestazione degli altri membri JM Scattolin e Alex De Rosso (chitarra) Biggs Brice (batteria) ed Adam Forgione (tastiere). Come si diceva, il bassista ha anche curato una bella produzione, giustamente tagliente quando sottolinea i riff di chitarra e nel complesso ottimamente livellata; molto gradevoli anche le idee, per un album che ovviamente non potrà piacere agli amanti delle sonorità spiccatamente heavy ma dovrebbe entusiasmare gli appassionati di Melodic Hard Rock / AOR. Passando al disco in sè, si fa immediatamente notare l’eccellente opener Here with me, introdotta dalle chitarre e dotata di un groove davvero trascinante. Ottima anche la prova di Hansen, che si conferma sulla successiva Leaving Lonely, un piacevole mix tra sonorità alternative moderne e rock ‘antico’; non mi è piaciuta invece particolarmente la versione cover di Just like a Pill, che non riesce ad incidere e a lasciare traccia. Molto melodica e struggente la seguente I Believe in You, che vede nuovamente un Hansen in ottima forma. Le seguenti tracks annoiano leggermente, menzione particolare però merità l’ottimo heavy rock di You’ll be gone. Continuando a scorrere le track del disco, si segnala la malinconica Do you Love, introdotta da una chitarra distorta e sorretta da arrangiamenti piuttosto gradevoli; bella anche Overnight Sensation, mentre non m’è piaciuta la decima I Need You. Tirando comunque una somma del disco, i Perfect World si guadagnano un ‘bravi’ perchè su un terreno battutissimo hanno proposto canzoni molto orecchiabili e coinvolgenti; sarà esclusivamente necessario perfezionare un pò l’impasto e di sicuro in futuro Hansen e Grossi potranno togliersi le stesse soddisfazioni che si sono tolti con quest’opera prima. Caldamente consigliato agli amanti del melodic hard rock e a chi ogni tanto vuole far riposare le orecchie martellate da urla e growl.