Penance – The road revisited

Questa è la ristampa del primo full lenght dei Penance, che hanno prodotto oltre a questo altri quattro album, tutti ignoti al sottoscritto. Questo non facilita per nulla il mio compito di recensore, perché non posso dire se i nostri hanno snaturato il sound nel corso degli anni e questo primo, genuino full sia stato l’unico degno di portare il monicker Penance; non posso nemmeno prendermela con loro per l’idea di far uscire un album già edito, accusandoli di far pressione vessatoria ai fan sfegatati perché non so se il primo sia effettivamente esaurito/irreperibile. Posso dire però che il disco è davvero molto bello: si tratta di un buon doom vecchio stile, molto anni ‘80 (nonostante il lavoro originale sia del ‘92), con chiare influenze blacksabbathiane e cathedraliane (si potrà dire?). Poco altro da dire, suoni ottimi ma produzione non esageratamente pulita, buon lavoro di basso della bella Mary, canzoni con un tiro notevole, non troppo semplici ma nemmeno esageratamente autocelebrative, pochissimi cali di tono. Ascoltare ‘If they would cut my throat out’ per credere, coinvolgente strumentale nella quale noto addirittura influenze drone ante litteram. Disco “bello e basta”, magari non uno degli album della vita, ma da avere.