Paragon – The dark legacy

Gli Speed Metallers Paragon devono esser rimasti in gioventù colpiti dalle tutine che usavano on stage i mitici Twisted Sister! Affermo ciò perché qualche tempo fa se ne uscirono con una copertina tutta rossa, lo scorso anno optarono per il blu ed infine eccoli oggi irrompere puntualmente con un nuovo colore, il verde! Esordisco subito dicendovi che il nuovissimo capitolo “The Dark Legacy”, seppur molto buono, non è forse all’ altezza di quel “Law Of The Blade” che tanto mi fece esaltare! Niente paura però, l’ Heavy Metal d’ assalto sparatoci con passione dai cinque tedeschi è rimasto fortunatamente invariato, l’ unico problema è che in questa occasione le songs, o perlomeno alcune di esse, risultano apparire leggermente più anonime, prive cioè di quegli spunti vincenti che lo scorso anno avevano reso vincenti le spettacolari “Armies Of The Tyrant” o “Palace Of Sin”. Paragon è oggi ancor più deciso a spodestare gli ormai barcollanti Grave Digger (che tristezza dover assistere impassibile al declino di coloro che furono i miei eroi di metà anni novanta…) dal trono di mietitori del metallo teutonico: e se un giorno decideranno di non avvalersi più del fastidiosissimo lavoro in fase di produzione effettuato da Piet Sielck, statene certi ci riusciranno! Il fatto è che se dischi come questo fossero stati scritti perlomeno in quell’ arco di tempo che va dal 1993 al 1996, ci ritroveremmo oggi con una serie di capolavori da affiancare ai vari “Timebomb”, “The Reaper”, “Black Hand Inn”, “By The Light Of The Moon” e “Savageland”. Furono infatti quelli, gli anni in cui l’ Heavy teutonico raggiunse il massimo della rocciosità grazie ad un sound perfetto che miscelava splendidamente ogni strumento (batteria in primis!)…insomma, sono fermamente convinto che da un po’ di tempo a questa parte si sia “leggermente” dimenticato come debba suonare un vero Heavy Metal album alla tedesca! Ma lasciate perdere questa mia divagazione (in pochi la possono capire) e fatevi travolgere dal nuovo anthem schiacciasassi “Breaking Glass”, il brano più trascinante contenuto in questo nuovo capitolo della saga dei Paragon; se poi il vostro cuore batte per un certo Heavy Metal al fulmicotone, consiglio a tutti voi di lanciarvi in uno sfrenato headbanging al ritmo delle scatenate “The Legacy”, “Mirror Of Fate”, “Maze Of Dread” e “Green Hell” (grandi riffs supportati da refrain poderosi!), in poche parole ciò che i Diggers dovrebbero tornare a suonare per non rischiare di incappare in una brutta fine… Il singolo “Eye Of The Storm” è senza ombra di dubbio la song più ambiziosa dell’ intero lavoro, un classico cadenzato marziale da cantare tutti in coro sotto il palco, “The Afterlife” può vantare buoni inserti melodici, mentre ho trovato un po’ esagerato il ritmo della batteria in brani come “Black Hole” o “Back From Hell”. “The Dark Lecacy” è concluso a tutta forza dalla quasi Thrash Metal “Into The Black”, degno finale per un album veramente strong!