Ristampa del primo disco (edito originariamente da Game Two nel 2001), per i misconosciuti doomster statunitensi Pale Divine. Per chi ignora la band, il qui presente “Thunder Perfect Mind”, può essere un ottimo viatico per addentrarsi nelle atmosfere sulfuree del gruppo, capitanato dal cantante e (ottimo) chitarrista Gary Diener. Un doom/psych di pregevole fattura il loro, che richiama alla mente i grandi del genere, ricco di feeling e fatto bene. Nessuna innovazione, solo devozione (quasi spirituale) al riffing sabbathiano, riletto però in un ottica tanto cara al maestro Scott “Wino” Weinrich. Come termine di paragone odierno, l’act più vicino ai Pale Divine, risultano essere gli Internal Void (a tal proposito, andatevi a reperire il sensazionale “Unearthed”), per l’aurea quasi prog che si respira in ogni solco del dischetto, spinta inedita che dona lustro e ‘variabilità’ ai pezzi, resi esaltanti dalla sei corde di Gary, capace allo stesso modo di unire plumbei riff ad un liquido solismo molto elegante (la vicinanza allo stile di Carmichael è plateale). Un tomo da riscoprire sicuramente, anche se non prodotto al meglio (stupisce che alla consolle ci sia lo specialista Chris Kozlowsky) e l’eccessiva prolissità ponga qualche dubbio qualitativo (il successivo “Eternity Revealed” del 2004 ha risolto queste incertezze e si è dimostrato un piccolo capolavoro). Fateci dunque un pensierino (se il genere vi aggrada), anche per la presenza in veste di guest, del ‘monumentale’ Bobby Leibling (mastermind dei Pentagram). Nota: rispetto all’edizione originale, sono presenti due bonus tracks live, che nulla aggiungono al valore iniziale.