Overkill – Hello from the gutter

Ho recensito circa due settimane fa “Wrecking everything”, nuovo live album degli Overkill, e a distanza di giorni, esce “Hello from the gutter”, best-of della band newyorkese che, sinceramente, ha destato in me non pochi dubbi. A mio avviso, le scarse prove di “Necroshine” e “Bloodletting” – quest’ultimo forse il peggior capitolo della carriera degli Overkill – devono avere influito non poco sulla realizzazione di questi due prodotti. Un periodo di stop, la band di Bobby Ellsworth non compone più ai livelli di un tempo, ed ecco che la SPV, oramai ex-label del combo americano, prontamente sfrutta il suo nome per far uscire quanto di più classico possa venir messo in commercio quando una band si ritrova in una pausa compositiva. Era già successo con gli Stratovarius, quando tutti avevano criticato – giustamente – l’evitabilissima release di “Intermission”, e sarà successo migliaia di volte, nel mondo del metal. Ultimo episodio, Helloween con “Treasure chest”, giusto espediente per allontanare lo status di crisi della band a seguito dell’uscita dalla formazione di Grapow e Kusch. Saltando in America e sul campo del thrash, troviamo dunque gli Overkill, i quali producono un live album a pochi anni di distanza da “Wrecking your neck – Live” ed un best-of dove, sinceramente, poteva essere evitata l’esposizione dei migliori pezzi della band in sede live (tutti quanti estratti dall’album del 1995 succitato), dato che negli scorsi è stato messo in circolazione un live album (sebbene pezzi come “Coma” o “Elimination” non fossero inclusi nella sua tracklisting). Come era avvenuto per “Wrecking everything”, anche in questo caso un peso enorme è stato relegato ai pezzi dell’ultimo periodo: inserite “Long time dyin’ ” e “Black line” a dispetto delle varie “Deny the cross” o “Wrecking crew”. Sfruttatissima la scaletta di “Feel the fire”, come lo testimonia la presenza delle splendide “Rotten to the core” e “Overkill”. Poi, all’improvviso, lo spazio al marciume delle vecchie glorie viene estrapolato dall’aggiunta in scaletta di svariate versioni tratte da “Coverkill”, dove la band si è divertita a riproporre pezzi come “Never say die” o l’omonima “Overkill”, della quale troviamo però anche la versione originale. Un totale di ventiquattro pezzi, thrash metal in quantità aziendali, ma dal fronte Overkill, nulla di nuovo. Vi riporto di seguito la dichiarazione di Bobby “Blitz” Ellsworth a riguardo della release di questo album:

“Overkill’s old label SPV is trying to release a compilation album in July that you may have heard of. Currently our attorney’s are reviewing contracts in an effort to block the release. It is NOT authorized by the band, nor did the band have ANY communication with the label as to it’s content,cover,release etc. It contains absolutely NO new material. Everything on it is pulled off past releases. So don’t be fooled by deceptive marketing.
This is NOT a new release!!
Save your money for the new DVD or buy “Wrecking Everything-Live”. This other is just typical record label tactics to steal from fans.”