Olc Sinnsir – The throne of dead emotions

Debutto discografico per questi indiavolati blackster parigini, attivi dal ’97 e reclutati per l’occasione dalla francese Oaken Shield, che, sotto-etichetta della più nota Adipocere, sembra avere tutta l’intenzione di assurgere al ruolo di mecenate del superstite fenomeno “true black metal”. Sì, perchè questo nerissimo dischetto sembra esser stato concepito una decina di anni or sono, tanto è in linea con l’attitudine e la malsana sostanza delle produzioni black metal d’annata. Produzione impastata e rozza, artwork minimale (in bianco e nero), nessun compromesso melodico-commerciale-avanguardistico, ossia niente clean vocal e tastiere, ma solo tanto “sano” e caotico black metal sparato a raffica senza fronzoli di sorta. L’album inizia in bellezza con “The coronation of despair”, song che mette subito in chiaro la buona qualità della proposta: un riuscito mix tra i Darkthrone di “Transilvanian hunger”/”Panzerfaust”, i Gorgoroth di “Destroyer” e i Taake del debut. Dunque un black metal molto norse style, forte di un drumming furioso e di un guitar work davvero ispirato, che dipinge atmosfere gelide e pungenti grazie ad un riffing arioso e zanzaroso (ottima “L’epitre de purete”). Un po’ fuori luogo le parti parlate-recitate in francese, comunque brevi. Quel che preoccupa è invece la sensazione di dejavù che a tratti fa capolino durante l’ascolto del disco (i più “saccheggiati” sono i Dissection, in seconda postazione i vecchi Satyricon). In ogni caso “The throne of dead emotions” farà la gioia dei puristi del genere (senz’altro molto più dell’ultimo scialbo parto dei Darkthrone) ed è la dimostrazione che la nera fiamma brucia ancora, eccome. Complimenti all’Adipocere!