Ci sono voluti la bellezza di cinque album agli olandesi Occult per arrivare a confezionare un prodotto che riuscisse veramente a valorizzare la loro proposta. Tra registrazioni al limite dell’ ascoltabile, distribuzioni inesistenti ed etichette inadeguate infatti, il four-piece in questione mai era riuscito a tirar fuori qualcosa che avesse tutti i crismi per far girare come si deve il nome della band. Per fortuna che la Karmageddon Media ha deciso di prenderli sotto la propria ala protettrice: forti infatti di una promozione sicuramente più massiccia che in passato e di un personaggio come Andy Classen dietro alla consolle, gli Occult sono pronti con “Elegy For The Weak” a spiccare il grande salto. Nessun dubbio sull’efficacia delle undici, cazzutissime tracce che si susseguono frenetiche lungo il dipanarsi dei quaranta minuti a disposizione degli Occult: la loro musica, una sorta Thrash Metal alla Exodus imbastardito con accelerazioni degne dei grandissimi Defleshed, colpisce in pieno volto, e nonostante una eccessiva omogeneità di fondo (i classici tu-pa-tu-pa che si alternano a ritmiche terzinate di immediata presa seguono un canovaccio che si ripete assai spesso), riesce a suscitare nell’ascoltatore una voglia matta di sfrenato headbanging. Ma non è forse questo il pregio più importante di un Thrash Metal album come si deve? I riffs non saranno il massimo dell’originalità (anche se sul loro mostruoso impatto non si discute), la parti vocali del lungocrinito Maurice non saranno così elaborate ed incisive, il drumming non brillerà certo per fantasia, ma “Elegy For The Weak” è un disco ben suonato, ben prodotto e abbastanza furioso da far esplodere le casse del vostro stereo. Gli Occult ci sanno davvero fare, per cui, se non ne potete più di tutta quella merda swedish fotocopiata e plastificata, non ci pensate su due volte: sparatevi “Elegy For The Weak” a tutto volume e godete…