Grottesco. Grottesco e tragicomico al limite del demenziale. Questo il mio primo e definitivo commento scaturito dall’ ascolto di questo ‘Demi Monde Bizarros’. Un album brutto, ma proprio brutto: pacchiano e di cattivo gusto, al di là del genere tanto ostentatamente (ma poco effettivamente) originale. Che poi la band sia capitanata dal baffuto Snowy Shaw (King Diamond, Mercyful Fate, Memento Mori, Dream Evil, Kee Marcello’s K2), non gioca affatto a favore dei Notre Dame, anzi va ulteriormente a evidenziare come nell’ ingiusto mondo della musica basti ‘essere qualcuno’ per potersi permettere il lusso di sfornare lavori mediocri e pacchiani come questo, e venire pure ricoperti di lodi e complimenti mentre lo si fa. Mah…
Sarà certamente questione di gusti e ricezione personale, e non metto in dubbio che a qualcun altro possa piacere, ma non posso nemmeno tacere il fatto che alle mie orecchie ‘Demi Monde Bizarros’ suona come un calderone indistinto di luoghi comuni heavy metal imbastarditi dal tocco rozzo dell’estremo: nella fattispecie soprattutto la brutta voce catarrosa di Snowy Shaw, semplicemente fastidiosa, e un chitarrone ottantiano, ma grezzo e ingigantito dalla produzione. Le canzoni sono tutte insipide e viaggiano all’insegna della banalità, pur spacciandosi per ‘Electric Shock Metal’ (????????) e horror metal, a cominciare dall’opener ‘Munsters’, a seguire con ‘My ride into the afterlife’, per finire con il tedioso ‘resto di disco’. Mi sono davvero impegnata nella ricerca di qualcosa che mi facesse cambiare idea, che potesse indurmi a meglio valutare questo lavoro, ma il mio impegno è servito solo a rendermi ulteriormente fastidiosa la fruizione del disco ascolto dopo ascolto. La cattiveria che ronza nel mio cervello resta questa: se i Notre Dame fossero dei signori ‘nessuno’ non se li sarebbe mai filati nessuno, anzi. E invece la notabilità consente loro di continuare a sfornare dischi sciatti e inutili. Da evitare come la peste.