Nortt – Gudsforladt

Ad un anno di distanza dall’ edizione in vinile, “Gudsforladt” dei danesi Nortt si ripresenta in formato cd, seppure limitato a sole 1000 copie. Se il nome vi giungesse nuovo alle orecchie, è importante sottolineare che la musica dei Nortt è difficilissima da capire e da assimilare per la spasmodica lentezza che percorre ogni secondo del disco, che da black ossessivo qual è si ritrova ad abbracciare l’andamento cadenzato del doom: da qui la definizione ‘pure depressive black funeral doom metal’. Mai, neanche per un singolo ed isolato istante, si superano i 30-40 di metronomo. Un pianoforte e un synth a dare quel tocco in più di angoscia, poi una batteria minimale senza neanche un passaggio, una voce lamentosa in sottofondo e chitarra quasi esclusivamente incentrata su accordi; non ci sono minime parvenze di cambi all’ interno delle undici tracce che compongono l’ intero lavoro, eppure si riescono a cogliere momenti di affascinante oblio sulle orme del black depressivo in stile Xasthur. Sono molte le parti maestosamente intarsiate a creare attimi di forte espressività, per quanto mi riguarda però la totale assenza di dinamica (al confronto i Forgotten tomb sono veloci) talvolta fa divenire “Gudsforladt” asfissiante e claustrofobico a tal punto da obbligarmi a fare una pausa per prendere una boccata d’ aria. Nonostante gli svariati ascolti non posso celare la mia difficoltà nel recensire un prodotto così difficile, né sono assolutamente in grado di consigliarne o meno l’acquisto visto che qui come mai altre volte ci troviamo davanti ad un qualcosa di giudicabile solo in modo soggettivo. Se “Suicide in dark serenity” di Xasthur, “The work which transforms God” dei Blut aus Nord o, perché no, l’omonimo dei Thorns mi avevano impressionato per le atmosfere sconvolgenti e nocive all’ organismo, i Nortt sono riusciti a varcare il limite creando un lavoro drammatico, tragico, annichilente e morboso, che rischia (sempre a titolo personale) a lungo andare di imporsi come un peso immane sulla schiena. Ometto volontariamente il giudizio finale perché non avrebbe senso metterlo, tuttavia l’unica cosa che posso consigliare è di ascoltare con attenzione la proposta prima di affidarsi all’eventuale acquisto.