Ragazzi, io non lo dico per cattiveria o perchè sono prevenuto nei confronti di certe cose, ma un gruppo come quello dei Nightrage non ha davvero senso di esistere. Che “Slaughter of the soul” sia un assoluto capolavoro del Metal degli anni novanta, è fuori discussione, ma è impossibile mandar giù bocconi come questo “Sweet vengeance”, specialmente se giungono da una label prestigiosa come la Century Media, ossia colei che dispone di due acts commercialmente potenti come Nevermore – in scadenza – ed Arch Enemy. I Nightrage sono la nuova band di Tompa Lindberg, e non credo che sarebbe opportuno specificare che si tratta dell’ex ugola degli At the Gates. Ma l’ho fatto ugualmente, per dover di cronaca più che per altri motivi (del resto non posso dare per scontato il fatto che tutti coloro che leggeranno questa recensione conoscano il Gothenburg sound e la sua ex-band principale). E in più, i Nightrage sono una multinazionale che annovera musicisti greci, ex Exhumation, e membri dei soliti Dream Evil, scandinavi che ritroviamo un po’ ovunque sotto la forma di quel Gus G. che già appartiene ai Mystic Prophecy. Insomma, una all-star band che sicuramente, prima o poi, tirerà fuori la frase di rito: “Noi siamo una band a tutti gli effetti”. Okay, diamo per scontato che i Nightrage siano una band e non un’entità commerciale nata in funzione di filler, come per ricoprire gli spazi con un po’ di denaro e qualche scatto pensione (dategliene tanti, così smettono prima!): ma a cosa servono i Nightrage? A niente. La band suona il solito Gothenburg sound, che lo si chiami Death (erroneamente) o Melodic Thrash fa poca differenza, sulla scia dei Dimension zero e di mille, duemila band che non sto a citare per motivi di spazio (o questa recensione volete aprirla nel tempo in cui si scaricherebbe un intero film in DivX?). Stop. In più troviamo qualche ruffiano blast-beat (“siamo pesanti, a differenza dei Soilwork”) come già i Darkane ne hanno usati in passato in quantità industriali (dunque nessuna novità), del cantato pulito e i soliti brani filler ultra-melodici, posti in seguito ad un’opener potentissima come “The tremor” che, purtroppo, faceva intendere che questo disco sarebbe stato piuttosto estremo. Non è così, “Sweet vengeance” è il solito disco di Heavy Metal melodico misto a Thrash e supportato da vocalizzi estremi che per qualcuno potrebbero significare Death Metal. Di dischi come questo ne esistono a valanghe, dunque mi sorprendo nel vedere che Century Media crede ancora di poterci fregare con prodotti così inutili. Ma del resto, l’adesivo enorme sulla confezione (e credo che ce lo metteranno) con sopra scritto “Featuring At the gates’ singer Tompa Lindberg” credo basterà a indurre molti all’acquisto.