Ad una distanza non eccessivamente breve da “Black as pitch” arriva nei negozi “Ton(e)s of hate”, nuova fatica discografica degli storici Necrodeath capace di creare un netto divario stilistico fra il nuovo sound della band e quello dalle sonorità vagamente svedesi che avevamo già sentito sui precedenti due full lenght. Ce ne parlano Flegias ed un Peso tutt’altro che contento per la recensione, con voto comunque più che sufficiente, da poco pubblicata dal nostro Gino. La parola alla band…
Intervista a cura di: Marco “Dark Mayhem” Belardi
“Ton(e)s of hate” arriva e la band cambia radicalmente il proprio suono, si toglie di dosso quella componente svedese dei precedenti due dischi, e guadagna molto sulla freschezza compositiva. La scelta del nuovo produttore, Orlando, deve avere inciso molto… Come siete arrivati a lui?
Flegias: Dopo aver preso coscienza del fatto che i nuovi pezzi necessitavano di una produzione diversa, abbiamo fatto un’attenta ricerca costruita sull’ascolto di decine di cd e vari promo. Alla fine quelle che più ci hanno convinto sono state proprio le produzioni dell’Outer-sound studio.
Sapevamo che ci saremmo potuti fidare di Giuseppe e del suo lavoro che, unito alla nostra determinazione e chiarezza di idee, avrebbe dato solo buoni frutti. A mio parere i risultati sono stati più che soddisfacenti e la nostra scelta è stata premiata.
Peso: Caro Marco, ho appena letto la recensione fatta sulla tua web-zine dal tuo collega Gino; rispetto i suoi punti di vista e mi accingo a rispondere alle tue domande che spero vorrai pubblicare senza correzioni o censure… già nella prima domanda mi sembra di vedere delle contraddizioni, come del resto la recensione stessa ne è piena (diciamo che io e Gino abbiamo due punti di vista diversi sul vostro nuovo sound, piuttosto n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)… qui mi dici che il sound guadagna di freschezza nel nuovo cd… in sede di recensione il signor Gino dice…”il sound è piu di marca retro’ laddove…etc….”. Per noi non ha importanza come ogni soggetto sente il sound… per noi era importante fare un album diverso dai precedenti… anche la sua affermazione sul nostro sbandieramento black/thrash fa sorridere, perchè dopo averla polemizzata ridici le stesse cose ma a modo tuo… per quanto mi riguarda noi facciamo musica estrema… se poi volete analizzarla al microscopio per dargli un’ etichetta… divertitevi… non prendertela, ma ti dico semplicemente i miei punti di vista difendendo una cosa che ho a cuore…ovvero il nuovo disco …mi piacerebbe leggere delle critiche costruttive, non una marea di cazzate inutili… perdonami la sincerità! (e comunque va detto che Gino, nella recensione, di critiche costruttive ne ha fatte n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)
Avete puntato maggiormente su strutture groovy, su tempi meno accelerati che in passato, e soprattutto avete rivalutato molto le linee di basso di John che praticamente in passato si sentivano pochissimo. Quando è nata la necessità di variare così drasticamente la vostra identità?
Flegias: Sono contrario ad una valutazione di questo tipo. Non trovo nessun cambiamento drastico, si tratta solo di maturità artistica, di ricerca maggiore nei pattern di batteria, ma alla fine il trademark è quello classico Necrodeath. Sicuramente pezzi come Queen of Desire o Evidence from Beyond hanno delle parti inusuali per il nostro genere, ma per il resto c’è sempre il nostra solita “duina” sparata e i killer riff che ci contraddistinguono. La grossa differenza sta nella produzione, più “calda” ed “oscura” se mi concedi i termini.
Peso: Questa è una domanda intelligente! Il tuo amico Gino probabilmete voleva un altro disco stile Mater of all evil o Black as pitch, ma mi sembra che abbiamo gia dimostrato al mondo intero di quanto siamo in grado di fare in cattiveria, incisività, potenza, violenza, velocità etc…. (e non da un paio di giorni…). In questo album abbiamo voluta dare risalto ad elementi che in passato sono sempre stati messi in secondo piano, come il basso, strumento fondamentale, soprattuto perche siamo una band ad una sola chitarra… abbiamo voluto mettere in risalto i fills dei tamburi della batteria, senza rinunciare a tempi che comunque ti spaccano il collo… la necessità è avvenuta comunque di dare un cambio di stile mantenendo però ben salde le nostre radici, man mano che componevamo… non potevamo registrare di nuovo con Pelle Saether… lui è un ottimo produttore e i due lavori precedenti suonano come devono suonare, ma qui necessitavamo di una produzione più aperta proprio per mettere in risalto determinati fattori…
Anche qui troviamo la riedizione di un vecchio pezzo, “The flag of the inverted cross”. In futuro ci sarà ancora la possibilità di ascoltare vecchie song risuonate con la nuova line-up, come ad esempio “Necrosadist”?
Flegias: Può darsi, dipende da cosa ci riserverà il futuro. Quello di “coverizzarci” è sempre stato un nostro vezzo e se ne avremo la possibilità lo rifaremo senz’altro. Necrosadist è un pezzo a cui la band è molto legata, infatti l’abbiamo sempre riproposta nei nostri shows.
Peso: Non lo so…. Necrosadist comunque la suoniamo anche dal vivo… per ora non abbiamo nessun programma fissato per le future incisioni Necrodeath, anche perchè la mia prossima entrata in sala di registrazione sarà con il mio nuovo progetto Raza De Odio.
Flegias su “The flag” ha avvicinato molto il suo stile canoro a quello di Ingo. Avete mai considerato la possibilità di introdurre anche in nuovi pezzi linee vocali di questo genere? L’esperimento mi sembra decisamente riuscito, su quel pezzo…
Flegias: Innanzi tutto ti ringrazio per l’accostamento, ho sempre considerato Ingo un modello canoro da seguire. Il fatto che trovi delle similitudini lo trovo abbastanza naturale. Conosco a memoria da quando uscì quel pezzo ed è chiaro che la mia interpretazione sia simile alla vecchia versione, quando la cantavo avevo perfettamente in testa come la interpretava Ingo. La mia voce non si discosta molto dal resto del disco, quello che cambia è la struttura del cantato. Oggi quando componiamo cerchiamo di far cadere tutte le frasi sugli accenti della cassa o del rullante in modo da essere tutti all’unisono, mentre invece con Ingo la composizione si muoveva più liberamente tra riff e tempi di batteria.
Peso: Abbiamo sempre lasciato Flegias libero di esprimersi come voleva dal primo giorno che è entrato nella band… sinceramente non ci siamo mai preoccupati che la sua voce fosse più black metal o piu screams o piu che cazzo… noi suoniamo da quasi 20 anni musica estrema per cui ognuno è libero di etichettarci come preferisce, se però posso dare un consiglio, ascoltate la musica senza paraocchi…
A proposito di Ingo: che fine ha fatto? Era un ottimo singer Thrash…
Flegias: Non saprei dirti, l’ho visto un paio di volte all’inzio della reunion, ci ha seguiti in un paio di concerti ma poi io ne ho perso le tracce. Tieni presente comunque che io vivo distante dal resto della band, magari loro qualche volta l’hanno rivisto. Concordo, come già citato, con il tuo parere sull’ottimo singer, anche se l’ho sempre considerato più black che thrash (considera anche il periodo).
Peso: Non lo so.
“Fragments of insanity” e “Into the macabre” sono stati rivalutati dalla gente solo in seguito alle rispettive ristampe, più che altro per il fatto che solo i metallari di vecchio stampo conoscevano bene i Necrodeath nel 1998, quando siete tornati attivi. Avete mai pensato di riportare alla luce “The shining pentagram”?
Flegias: Si, più volte è saltato fuori questo discorso, ma fin’ora non s’è fatto nulla. Non è escluso un domani in un ipotetico “the best of…”
Peso: Sinceramente a me non piace quel demo… ha un suono orribile, ed è suonato ancora peggio… più di una volta ne ho discusso con la mia casa discografica ma ho sempre smorzato i toni per una pubblicazione di una cosa che a me nn piace… questo non vuol dire che un domani però non venga alla luce… in alto mare c’è in progetto di poter fare un album per festeggiare il nostro ventennio nel 2005 e non è detto che sopra ci vada a finire anche un pezzo di quell’ orribile demo! Ma è tutto ancora da definire!!
Che risposta ti aspetti dai fan in seguito alla vostra nuova release? C’è qualcosa che temi, qualche aspetto del nuovo sound che pensi potrà non piacere alla gente?
Flegias: Premetto che la maggiore soddisfazione arriva dal nostro pieno appagamento.
Indubbiamente ci saranno degli scontenti, così come ci sarebbero stati se avessimo fatto la fotocopia degli altri due album. Non possiamo accontentare tutti, sarebbe impossibile e allora facciamo quello che ci passa per la testa in quel momento, così almeno siamo contenti noi… come abbiamo sempre fatto d’altronde.
Peso: Non temo nulla! Grazie a Dio non devo campare con le royalties delle vendite del nuovo album e se in giro ci sarà gente come il tuo amico Gino che non ha capito lo sforzo di una band capace di rinnovarsi senza perdere però coerenza, radici e groove, beh, quello non è un mio problema… ho lavorato tanto affinchè Ton(e)s of hate non suonasse uguale agli altri… del resto la critica piu forte che ci è stata fatta all’ uscita di Black as pitch è stata che era troppo simile a Mater of all evil… adesso dovrei temere che questo è invece è troppo diverso??? Ahahahaha è tutto da ridere! Guarda Marco, ti parlo molto sinceramente; noi siamo contentissimi e soddisfatti di questo lavoro… i nostri discografici sono orgogliosi di noi e questo a me basta per essere sereno!!! Tutto il resto è in più.
Parliamo di side project: Peso, John e Flegias ne hanno, ma in passato ci sono stati pure i Mondocane e anche questa band sembra troppo dimenticata, anche se in fondo affrontavate il tutto come uno scherzo (vedi i testi!). Che ricordi hai di quel progetto?
Flegias: Beh, tutti sanno che io non facevo parte di quel progetto (naturalmente per Flegias mi riferivo al progetto Cadaveria, nella domanda n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi) e quindi non posso parlarti di ricordi inerenti, ma l’ho vissuto molto da vicino, in quanto conoscevo molto bene sia Peso che Penzin degli Schizo. E’ vero si è trattato di progetto basato sull’ironia, sulla falsa riga di gruppi come S.O.D. o Intense Mutilation che all’epoca impazzavano, anche se ciò non toglie il valore artistico di quel side project. Di ben altro aspetto si tratta con le attuali bands di cui facciamo parte. Non sono side project, sono vere e proprie bands con una propria identità intenzionate a rimanere sulle scene ancora per lungo.
Peso: In quel tempo eravamo molto amici con gli Schizo e avevamo composto nel tempo libero dei riffs che abbiamo deciso di utilizzare insieme e dare vita a quel progetto… fu una cosa divertente, tutto qui. Oggi invece con il mio side project Raza De Odio le cose sono un po più impegnative… insieme a Zanna, ex leader dei Sadist, e lo stesso John dei Necrodeath, tra non molto debutteremo su cd!
Che rapporto ha la band, a livello di ascolti e di preferenze, con il vecchio Thrash Metal degli anni ottanta? Credete che tutte le reunion che stanno avvenendo di recente (in particolare fra il 2001 ed oggi, vedi Nuclear assault, Death angel, e tanti altri) porteranno buoni frutti?
Flegias: Non saprei dirti verso quali lidi approderanno queste reunion perché non leggo il futuro, certo è che se questo mi ridarà la possibilità di vedere le mie bands preferite on stage beh, tanto di guadagnato. Sicuramente il metal targato anni ’80 è uno dei nostri ascolti preferiti.
Peso: Sono particolarmente legato a quel periodo, e le mie band preferite risalgono ancora a quegli anni dove è stato detto praticamente tutto… noi c’ eravamo e oggi fortunatamente siamo ancora qui a divertirci facendo quello che ci piace!!!! Non so se le reunion di queste band porteranno buoni frutti, ma finchè ci saranno in giro gli Slayer io sarò contento!!! (come darti torto? n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)
Parlami di come avverrà la promozione del nuovo disco…
Flegias: A parte le solite interviste qua e la’ per il mondo, abbiamo fatto un nuovo videoclip per divulgare Ton(e)s anche via tv, il video in questione è tratto da The Flag. Poi faremo qualche concerto, ma nulla di maestoso, pochi concerti ma buoni, questo è il motto per quest’anno. Per il resto lasciamo lavorare la nostra etichetta con le varie pubblicità nei canali giusti.
Peso: Non faremo tour promozionali ma solo date sporadiche ben selezionate! Inoltre siamo a disposizione per chi ci volesse interpellare a rispondere alle vostre domande.
In conclusione, hai qualche parola per i lettori di MetalManiacs?
Flegias: Faremo pochi concerti, quindi non perdete l’occasione di venirci a vedere. Date un’occhiata al nostro sito www.necrodeath.com per verificare dove suoneremo più vicino a voi. Vi voglio tutti sotto. Flegias 100% Hell.
Peso: Non date retta alla recensione del signor Gino! Il disco spacca il culo, fidatevi!! Ahahahahahha