Monumentum – Ad Nauseam

Anche se il nome Monumentum risulterà forse oscuro ai più, le origini della band risalgono addirittura al ’87. I Monumentum nascono come project-band da studio con attività sporadiche e molto diluite nel tempo: ricordiamo infatti solo l’uscita del demo “Musaeum Hermeticum” nel ’89 e dell’album “In Absentia Christi” nel ’95. Pilastro e unico punto fermo del gruppo attraverso gli anni rimane Roberto Mammarella (“depravazione digitale e chitarre”): vari musicisti e cantanti si sono alternati negli altri ruoli (degna di nota la passata collaborazione con Francesca Nicoli degli Ataraxia). Dunque, sei anni per realizzare il secondo album, “nato dalla nausea, finito nella nausea”. Onde evitare equivoci, mi affretto a chiarire che, come evidenzia già a primo impatto la produzione molto soft – registrazione e miraggio curati da P. Mauri (La Crus, Prozac+, Afterhours) – , questo disco ha poco o nulla a che vedere col metal. Ad Nauseam è un disco eterogeneo e difficile, poco suscettibile ad essere etichettato e definito. Ci troviamo di fronte a musica elettro-ambient, molto oscura, basata su ossessivi ritmi soft, melodie e atmosfere soffuse, rarefatte. L’unico confronto azzardabile è con l’ermetico Perdition City degli Ulver, anche nell’uso della voce, sussurrata, a volte profonda, a volte suggerita appena e strozzata … comunque molto più frequente nei Monumentum, che si avvalgono di voce maschile e femminile, mai però insieme nello stesso brano, evitando così di scadere nella banale ripetizione dello stereotipo gothic. Aleggia su tutto il disco un soffocante feeling dark, ed è evidente una certa influenza della new wave pop anni ’80. Come il suddetto lavoro degli Ulver, Ad Nauseam necessita di molti ascolti (auricolari vivamente consigliati!!) per essere compreso e goduto fino in fondo. Sì, perché questo disco, limato in ogni dettaglio (come l’inquietante artwork), è un gioiello di silente disperazione, è la rassegnazione fattasi palpabile. Tracce come “A Tainted Retrospective”, “Angor Vacui”, o l’allucinata cover di F. Rossi “Perché il mio amore”, sono capaci di spegnere il cervello e suggerire stati alterati di coscienza. Durante il lentissimo incedere e susseguirsi di emozioni tormentate che costituiscono Ad Nauseam, i Monumentum creano atmosfere irreali, sommesse e rarefatte, tra le quali l’ascoltatore rapito si perde e si sente quasi annegare. Acquisto consigliato a pochi, pochissimi. Ad Nauseam è riservato infatti a quella elitè privilegiata di anime che, pur “stanche della nausea”, siano disposte a lasciarsi “galleggiare nella nausea”.