Ministry – Houses of the mole

Prima della recensione di questo disco vi faccio un sunto della cosiddetta subcultura complottistica, direi “quasi empirica” e in pieno stile paranoico alla “X-files”, ma dannatamente attraente e curiosa.
Prendiamo la copertina e poi, se ce l’avete, una banconota da un dollaro: il simbolo che vediamo a sinistra, il cosiddetto “The Great Seal” è identico (scritte dei Ministry a parte). Sapere cosa cela, per coloro che sono fissati di massoneria e complottismi vari, è davvero incredibile. Sapete cosa sono gli illuminati? No? Bene. Siccome non tutti avranno davanti ne la copertina ne un dollaro eccone un’ immagine:

Il simbolo a sinistra è la copertina. E’ una piramide tronca il cui vertice è distaccato e figura un occhio. La piramide è fatta di 72 mattoni e 13 livelli. Vi è una data, in romano, che indica il 1776.
Questo è il simbolo degli Illuminati. Questi signori, che alcuni studiosi oggi definiscono ancora attivi anche se attraverso parecchie generazioni, sono 13, come i livelli della piramide, e sono additati come i “signori del mondo”: controllano effettivamente le principali fonti di ricchezza mondiali e detengono in pratica anche le redine politiche delle nazioni e che organizzeranno un nuovo ordine mondiale. Si chiamano così per il semplice fatto che la luce di cui sono portatori è quella di Lucifero o di Satana e rimangono effettivamente persone quasi “mitologiche” e totalmente nascosti alla massa. Credere a questo è quantomeno interessante. Il triangolo che “comanda” questo gruppo, quello con l’occhio, è ancor più frutto di immaginazione… sia parla di extraterrestri e, per la precisione, della versione “rettiliana” di questi… avete presente “Visitors”? Ecco, definiamo anche che questo telefilm, per i soliti complottisti, venne girato per rendere preparata la massa e ridicolizzare un’ipotesi di questo tipo. Se vi state annoiando saltate al prossimo capitolo. Se vi state chiedendo cosa ci fa quel simbolo sul dollaro e cosa vuol dire quella data… continuate. La data, il 1776, fu l’anno in cui Jean Adam Weishaupt fondò effettivamente questa “loggia delle logge” al cui confronto la massoneria è un gioco per principianti. La banconota da 1 dollaro venne così incisa secondo il Presidente Roosvelt nel 1933 il quale era non un illuminato bensì un massonico di lunghissima data (34esima generazione) che aveva un rapporto/dipendenza dai 13. La banconota riporta la scritta “Novus ordo seclorum” (= Nuovo Ordine Mondiale) che oggi Bush nomina spesso e volentieri (…un caso?) e “Annuit Coeptis” (= La divinità ha acconsentito). Strano vedere che al posto di una pasciuta aquila ci sia una faraonica piramide egiziana. A destra, quindi, in secondo piano (per ordine di lettura) c’è un aquila che non si accontenta di stare li ferma e “innocua” ma riporta uno scudo con 13 strisce, con 13 frecce in una zampa, con 13 stelle sopra la testa. Il 13 in America, tra le tante cose, porta sfiga ma indica comunque gli Illuminati. Curioso no? Il becco vede la scritta “E pluribus Unum” (= da molti, uno) che indica il volere di creare da molti stati uno stato unico e padrone, ecco cosa è il Nuovo Ordine Mondiale. Cosa c’entra tutto questo con il disco dei Ministry? Un’ idea precisa non penso di averla, potrebbe trattarsi di coincidenze e sono un tipo comunque curioso ma fortemente scettico. Sicuramente dà una certa proiezione particolare al disco: nella scritta Ministry ci sono due A anarchiche nella “M” e la Y è in realtà un segno di pace rovesciato che fanno pensare ad una sorta di indisponibilità verso il concetto di un solo stato e 13 potenti padroni del tutto. Purtroppo, sul più bello, sarebbe curioso leggere “Houses of the mole” in versione testi ma il promo che ho tra le mani sembra voler lasciare un alone di mistero a riguardo. Sicuramente tutte queste informazioni, almeno per me, sono molto curiose e rappresentano sicuramente qualcosa: nel foglietto di accompagnamento e di presentazione della band, quasi ce ne fosse bisogno, è scritto abbastanza chiaramente che il disco è stato “alimentato” dalla disturbante politica e da paroloni quali “atti patrioti”, “armi di distruzione di massa” e “strategie” (per chi non si è annoiato: http://www.nwo.it/nwo.html). E’ inevitabile osservare che questo disco è stracolmo di simbolismi continui e a volte ricorsivi: non a caso la “Great Seals” degli illuminati è in qualche modo, a me per ora ignoto, allegato e il dove si voglia arrivare rimane ignoto. Tutte le canzoni iniziano per W, ci sono 69 tracce sul cd e l’adattamento di “Carmina burana” di Carl Orff non è solo splendido ma spaventosamente affascinante… può essere utile ed interessante saper cosa indicava e significava questa opera. In definitiva, siamo di fronte a dei Ministry in forma smagliante. Cosa cambia dall’ultimo Animositisomina? Tanto ma non troppo. I Ministry, oltre ad aver avuto la voglia di giocare con i tripli sensi (perché parlare di doppi questa volta è davvero poco), hanno inciso un lavoro grezzo e diretto infarcito di pieno stile industriale ed ossessivo, a tratti maniacale, che rappresenta l’ideale colonna sonora di un nuovo ordine mondiale caotico e sconfinato. Se dovessi paragonare questo lavoro a qualcosa mi viene in mente una tempesta di sabbia: violento ma non necessariamente distruttivo, imponente ed in grado di bloccare i tuoi pensieri per avvolgerti in una realtà dove non hai davanti figure ben distinte ma solo una vaga idea confusa e frammentata di dove ti trovi. Uno dei migliori dischi dei Ministry sia per le idee sia per lo sviluppo di queste ed una band e un Al Jourgensen che più passa il tempo e più ha cose da dire. Impressionanti.