Ed è con “Hero nation” che, i tanto acclamati Metalium, sono giunti al tanto ambito terzo capitolo. La band in cui milita Matthias Lange, purtroppo, devo confessare di non averla mai stimata troppo in concomitanza con l’ascolto delle due uscite precedenti, ed è stato forse proprio questo fattore a destare in me un autentico senso di sorpresa, stupore e, in aggiunta, soddisfazione, quando mi sono gettato a capofitto in questa nuova release discografica. “Hero nation”, infatti, si presenta sin dalle prime battute come un lavoro incentrato su di un suono roccioso, devastante, offerto da un mixaggio pressochè perfetto. Coadiuvato da un artwork pressochè impeccabile, e promossa la sezione estetica del lavoro, gli ultimi possibili ed eventuali dubbi si sono dissolti con lo scorrere delle song: la band, infatti, si è dimostrata qui abilissima nel passare da pezzi veloci e diretti come “In the name of blood”, intercalando su mid-tempos granitiche, fra le quali campeggia “Accused to be a witch”, e ballad atmosferiche d’alto effetto, la cui sezione è rappresentata qui da “Infinite love”, song dedicata all’oramai depredata storia di Romeo e Giulietta. Tuttavia, i capolavori del disco si sono mostrati ben altri, in quanto il quartetto ha rasentato la perfezione con la lunghissima “Odin’s spell”, grazie ai fraseggi coinvolgenti e dinamici che la compongono, o tramite la diretta “Throne in the sky”, brano concretamente volto alla forma “in your face”, senza troppi fronzoli o dinamismi. Il bagaglio tecnico della band, di ottimo livello, si concretizza al massimo nel ricercato quanto aggressivo uso delle chitarre messo a punto da Lange, sebbene trovi qualche lacuna nelle ripetitive sezioni ritmiche powereggianti effettuate dal drummer Michael Ehre e nei frequenti vocalizzi power-style svolti da Henning Basse, troppo contrastanti con la parte musicale, quest’ultima prettamente di stampo heavy ottantiano. La produzione, effettuata dal bassista Lars Ratz, tende a conferire al lavoro un retrogusto principalmente moderno, grazie all’incredibile profondità dei suoni messi in gioco. Infine, ottima la scelta delle tematiche, riferite, come il titolo suggerisce, agli eroi, reali od immaginari, del passato: si passa, infatti, dall’ Odissea, a Giovanna D’Arco, sino al trattamento tematico delle vicende degli Incas. Null’altro da aggiungere: se cercate un lavoro di stampo power-heavy recente, eccovelo servito su di un piatto d’argento. Fatelo vostro.