Masterplan – Aeronautics

A distanza di due anni da uno spumeggiante debutto osannato da critica e pubblico, c’era molta attesa intorno al nuovo lavoro dei Masterplan, band che ruota intorno alle figure carismatiche di Roland Grapow, chitarrista di fama e talento proveniente dagli Helloween, e di Jorn Lande, da molti considerato come l’unico vero erede di David Coverdale, per via di un’ impostazione vocale che ricorda in maniera inequivocabile il mitico leader dei Whitesnake. Sin dalle prime tracce di “Aeronautics” si intuisce che i Masterplan hanno centrato di nuovo il bersaglio, e proseguendo nell’ ascolto dell’album arriva la conferma che la band ha raggiunto una soglia di perfezione quasi impressionante, azzeccando ogni minimo passaggio di ogni singola traccia del cd. Se il primo album era un ottimo disco, questo è un piccolo capolavoro, a partire dal singolo “Back For My Life”, un mid tempo costruito sulle corde vocali di Lande e su un tessuto armonico, chitarra e tastiere, che ci riporta ai Whitesnake più ispirati, mentre nella devastante irruenza power di “Crimson Rider” ritroviamo il Grapow tagliente dell’era Helloween, quando era solito macinare riff al fulmicotone ed assoli di rara bellezza. Tutto il disco si mantiene su livelli qualitativi di assoluta eccellenza, regalandoci tracce melodiche come “Wounds” e “After This War” ed altre articolate ed esplosive come “I’m Not Afraid” e “Black in The Burn”, a riprova del fatto che i Masterplan hanno di nuovo superato l’esame con il massimo dei voti, confermandosi come una delle band di riferimento nel panorama heavy metal internazionale.