Magnitude nine – Decoding the soul

Se i Dream Theater dovessero ricorrere ad una “opener band” per il prossimo tour, non ci sarebbe assolutamente da stupirsi se la scelta di Petrucci e soci cadesse sui connazionali Magnitude Nine, soprattutto alla luce di quanto emerso da “Decoding The Soul”, ultimo lavoro della band originaria dell’ Ohio. L’ abilità di coniugare alla perfezione sonorità tipicamente prog, con soventi rovesci di roccioso power di matrice euro/teutonica, rappresenta il vero punto di forza dei Magnitude Nine, nei quali emerge l’abilità tecnica di un chitarrista d’eccezione come Rob Johnson, vero motore trainante ed insostituibile per il corposo sound della band d’oltre Oceano, un talentuoso axe man che ricorda in alcuni passaggi il miglior Malmsteen, pur rimanendo un petrucciano convinto. Le citazioni al neo G3, sono d’obbligo sin dall’opener “New Dimension”, un perfetto intreccio tra sonorità neoclassiche e power, che sfociano in un refrain di devastante impatto, impreziosito da una prova superlativa del vocalist Corey Brown, che si ripete nel mid tempo, “Lies Within The Truth”, sicuramente uno tra i brani di punta dell’ intero lavoro, per via di una base melodica molto accattivante e per l’ennesimo ritornello vincente. C’è da dire che i Magnitude Nine, consci della propria raffinatezza tecnica, giocano sul velluto e difficilmente sbagliano un colpo, regalandoci un repertorio da favola, a partire da una superlativa “Facing The Unknown”, attraverso la nervosa “To Find A Reason”, sino all’ intrigante arpeggio che introduce il riff assassino di “Torn”. Saper coniugare tecnica e feeling non è cosa da tutti e i Magnitude Nine, in “Decoding The Soul”, ci sono riusciti egregiamente.