I miei gusti stanno prendendo una spirale ascendente paurosa. Sono mesi che non mi esalta nulla. Alla fine dei conti potrei anche dirvi che “With Teeth” dei Nine Inch Nails non è sto granchè.
Infilo il suddetto cd dei Losing Sun, con qualche buona idea su cosa suonano e su cosa posso aspettarmi. Sul solito fatto che ci saranno suoni pienotti e tracagnotti e casse doppie “a punta”. Alla fine tutto quello che mi viene in mente è che il lavoro invece merita moltissimo. Nella musica ci sono momenti in cui nascono cose nuove, momenti in cui si copiano le cose vecchie e momenti in cui spontaneamente nascono band che hanno fatto un mix di tutto, un paciugo. Citiamo in ordine, per esempio, Ramones, Queers e Nirvana. I Losing Sun arrivano da noi forti del successo ottenuto e supportato in Inghilterra da Kerrang!, attraverso la Alkemist Fanatix Management. L’effetto è dei migliori: quanto si ascolta è una versione lucida ed oliata dei Deftones, soprattutto per le proporzioni di rabbia e melodia, con un approccio vagamente Soilwork e una spruzzatina concettuale alla Tool. Sticazzi, direte voi. Beh, non me l’aspettavo. L’ho pensato anche io. Originali, difficili da digerire ma con buone idee. L’unica cosa, che ovviamente mi viene difficile valutare, è in che modo un disco del genere vi si possa incollare addosso. Provateli, senza indugi.