Sulla scia di questa singolare tendenza “back to the ’80” (reunion, ritorni inaspettati, tentativi di riproporre un certo sound da parte dei più giovani ecc…) che ha travolto il mondo della Rock-music da ormai diverso tempo, nessuna delle storiche Hard ‘n’ Heavy bands attive nel decennio più “hot” della storia della musica, sembra essere intenzionata a lasciarsi scappare l’ ultimissima occasione per poter raccimolare qualche spicciolo in più prima di andare definitivamente in pensione. Così, dopo il rientro in formazione di Bruce Dickinson e Rob Halford all’ interno dei loro rispettivi gruppi e dopo aver assistito ai live shows tenuti da Twisted Sister, Whitesnake e Warlock (nonchè da un centinaio e passa di bands minori che mai avremmo ipotizzato di poter ammirare on stage!), ci siamo ultimamente imbattuti nello scandaloso come back discografico degli Europe aspettando impazienti l’ occasione per poter ri-ammirare sul palco gli Accept ed i Motley Crue. “A volte ritornano”, dicevamo… quindi perché stupirsi di fronte alla notizia di un nuovo disco anche per i semisconosciuti Kick Axe? Era dai tempi di “Rock The World” (1986) che nessuno aveva più avuto notizie di questi canadesi, eppure eccoli di nuovo in azione forti di quattordici nuove canzoni seppur privi del loro storico cantante George Criston (al microfono hanno comunque pensato di reclutare il bravo Gary Langen, vocalist originario del gruppo)! Se però ai tempi di “Vices” e del sopracitato “Rock The World”, il combo originario di Regina era solito proporre un Hard ‘n’ Heavy super graffiante e a tratti anthemico (ricordate la mitica “Heavy Metal Shuffle”?), lo stesso non si può certo dire della loro musica targata 2004… purtroppo i nuovi Kick Axe-classics non mordono a sufficienza e difficilmente rimangono impressi nella mente dell’ ascoltatore; e dato che credo sia impresa ardua cercare di capire quale possa esser stata la diretta causa dell’ anonimia che si cela dietro alla maggior parte delle tracks del platter, mi limito a segnalarvi quelli che, oggettivamente, risultano essere gli episodi migliori del lotto: l’ epica “Time”, la ritmata “City Lights”, la old fashoned “Who Says” ed il conclusivo inno “The Only Ones Here”. Per quanto riguarda il resto, non ci siamo proprio!