Il 15/04/2001 lasciava questo mondo uno dei musicisti meno celebrati del rock, ma inconfondibile per il suo stile, per quello che ci ha lasciato e per il carisma che l’ha sempre contraddistinto. Questo musicista si chiamava Jeffrey Hyman, al secolo Joey Ramone, leader di quei Ramones che possono essere considerati tra i primi precursori del punk-rock americano. Coi Ramones sciolti dal 1996, Joey aveva continuato a coltivare l’idea di realizzare un album solista, album che, all’epoca della sua scomparsa, era quasi del tutto pronto per essere lanciato.
Sfortuna volle, che il cantante perennemente vestito con giubbotto di pelle, jeans strappati e occhiali scuri non fece in tempo a veder realizzato il suo testamento musicale. Così è da intendere, infatti questo Don’t Worry about me, il cui titolo dovrebbe bastare da solo a cancellare ogni dubbio. Se non vi bastasse, ecco alcuni titoli delle canzoni di questo album : Stop thinking about it, I got knocked down but I’ll get up, Like a new drug I never did bifore…
A livello musicale c’è poco da dire: il buon Joey si mantiene nel perfetto stile Ramones, canzoni brevi, riff semplicissimi ma scoppiettanti e pieni di energia. Proprio l’energia è il punto di forza di quest’album: c’era chi si aspettava un cd riflessivo, lento, malinconico, una riflessione sulla vita; invece no, Joey è sempre ironico nei testi, sempre tagliente, sempre sarcastico, sempre incredibilmente vitale malgrado la malattia. Nulla di nuovo, forse, ma la carica che questo disco riesce a trasmettere ricorda quella dei primi dischi dei Ramones; inoltre sentire la voce di Joey cantare Don’t Worry About me, immaginarselo con i suoi occhiali scuri, con i suoi capelli nerissimi e disordinati a coprirgli quasi per intero il volto, è di per sé un’emozione impedibile.
Onestamente non mi sarei mai aspettato un’opera così lucida e al tempo stesso primitivamente piacevole da parte di Joey, vista la situazione nella quale si era trovato a dover scrivere e registare, vista la continua consapevolezza di dover finire in tempo, perché di tempo ne era rimasto ben poco. Ma forse aveva proprio ragione mr. Hyman, Stop thinking about it, smettiamola di pensare che sia morto, smettiamola di rattristarci per un grandissimo personaggio che non era triste né patetico nemmeno in punto di morte. Onore al merito, Joey, per quello che hai rappresentato e rappresenterai.
Caldamente consigliato.