I due “Keeper Of The Seven Keys” degli Helloween, usciti alla fine degli anni ottanta, sono da considerare senza dubbio come le pietre miliari del power metal mondiale, i capisaldi dell’ intero movimento, che ha visto successivamente proliferare una nutrita schiera di band, dai Rhapsody ai Gamma Ray, dagli Hammerfall agli Stratovarius, tra quelle più referenziate. Dopo alcuni passi falsi, vedi l’ultimo “Rabbit Don’t Come Easy”, una formazione che è andata progressivamente a sgretolarsi e, di conseguenza, una popolarità venuta meno, ecco arrivare il colpo d’effetto, ossia il terzo capitolo di “Keeper Of The Seven Keys”, un doppio cd che segna la riscossa delle “zucche” di Amburgo. Tredici brani che spaziano dal power metal tradizionale in doppia cassa, in perfetto stile Helloween, goliardico e pieno di ritornelli facilmente assimilabili (Mrs God), ad entusiasmanti ed epiche cavalcate come “The Invisibile Man” e “Born Of Judgment Day”. Si prosegue attraverso episodi tipicamente heavy metal, come “Pleasure Dome” e “Occasion Avenue”, fino alla mini suite “The King For A 1000 Years”, che apre in maniera spettacolare questo lavoro di gran classe, ricco di spunti di altissimo livello, degni finalmente della più grande ed influente power metal band del pianeta.