Problemi su problemi, maledizioni su maledizioni. Dopo il turbolento addio di Grapow e Kusch, principali compositori degli Helloween a dispetto del leader sempre meno attivo Weikath, ci ha pensato Gerstner, ex chitarrista dei Freedom Call, a risollevare le sorti della celebre band teutonica. Ed al telefono con noi, in collegamento da Milano, il nuovo innesto delle ‘zucche’ germaniche si è dimostrato disponibilissimo per parlare di “Rabbit don’t come easy” e dello status attuale degli Helloween. A lui la parola…
Intervista raccolta da: Marco “Dark Mayhem” Belardi
Hail Sascha. Iniziamo dal nuovo disco, “Rabbit don’t come easy”. Le tue prime impressioni, a caldo?
Fammici pensare… sono molto contento! (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi) Sono veramente molto contento di quello che è venuto fuori, il disco mi piace tantissimo. Poi, abbiamo tirato fuori un titolo veramente fuori dal comune, “Rabbit don’t come easy”. Ti è piaciuta la trovata?
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Beh, direi che vi siete dati veramente da fare per tirarne fuori uno proprio strano!
Si, ma è anche molto diretto, particolare ma facile da capire! Sta a indicare che la band aveva avuto dei problemi, che aveva attraversato un momento difficile anche a causa dell’abbandono di Mark (Cross n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi), e che è riuscita a tirar fuori il coniglio dal cilindro dopo un momentaccio davvero nero.
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Qualche collegamento anche col periodo precedente? Ovvero con quello in cui Grapow e Kusch vi hanno lasciato?
Non in particolare, ma è evidente che anche allora gli Helloween non stessero vivendo un momento felice. Ora, in ogni caso, abbiamo prodotto queste ottime songs, ed abbiamo un nuovo disco per le mani, con ottimi pezzi. Siamo più che soddisfatti, direi!
Dopo un disco oscuro come “The dark ride”, grazie a songs come “Just a little sign”, siete tornati a produrre il vostro classico Power metal euforico, siete tornati a suonare, diciamo, come gli Helloween. Come avete effettuato questa scelta?
Quando la band ha prodotto “The dark ride”, come sicuramente saprai, io non c’ero. Questa volta siamo partiti dal presupposto di mettere in commercio un disco che fosse indirizzato ai fans, ovvero abbiamo realizzato ciò che la gente vuole da noi: un disco degli Helloween, nel puro stile Helloween. Il problema è che “The dark ride”, che è anche un disco che personalmente io adoro, era venuto alla luce in maniera così oscura perchè la band voleva provare un qualcosa di nuovo, di particolare…
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Prima mi hai parlato di periodi difficili: il feeling cupo di “The dark ride” può rappresentare in un certo modo lo stato d’animo della band?
Si e no. Ci sono stati dei problemi, questo può avere infierito, o aiutato tale processo. Ma è anche vero che la band stava cercando di realizzare un disco diverso dai canoni sinora stabiliti.
Schwarzmann è nella band, dopo l’uscita di Mark Cross. Come siete arrivati a contattarlo?
Grazie a Bauerfeind, il nostro produttore. Lo conoscerai magari anche perchè ha prodotto i Freedom call. Lui conosceva Schwarzmann, abbiamo parlato di questa ipotesi dopo che Mark Cross era uscito dal gruppo, e quindi abbiamo individuato in Schwarzmann un ottimo batterista, ideale per gli Helloween. Ma soprattutto, un’ottima persona, ancor più ideale per creare un solido gruppo, per suonare assieme a noi.
Mikkee Dee invece ha suonato la batteria sull’album: come siete arrivati a lui?
Naturale, tramite Bauerfeid (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)! Si, l’idea è venuta fuori ancora una volta da lui, inoltre eravamo già amici e abbiamo scelto lui perchè era veramente il drummer ideale per una band come la nostra.
Marco “Dark Mayhem” Belardi) La sua estrazione musicale, però, parla chiaro: Motorhead. Una band stilisticamente distante anni luce dalla vostra…
Si, ma sul disco necessitavamo un drummer che potesse suonare alcune parti molto veloci e potenti, inoltre un musicista piuttosto tecnico. Allora, credo che la scelta sia stata decisamente giusta!
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Avete mai suonato sul palco con lui?
Assolutamente no. Lui è entrato nella band in qualità di turnista, mai come membro effettivo. Ha suonato con noi solo in studio, e sul palco d’ora in poi suoneremo con Schwarzmann, e non vedo l’ora di arrivare on stage, l’idea di galvanizza troppo. Anche se dovremo aspettare… (fra un po’ ci spiegherà i motivi n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)
Una cosa molto strana riguarda i songwriters: hai già un ruolo importante negli Helloween, dato che componi, e prima di te Grapow e Kusch facevano la stessa cosa, fungendo addirittura da compositori principali, in quanto hanno scritto tantissimo materiale per la band. E’ stato difficile per te raccogliere la loro eredità, e diventare compositore degli Helloween?
Mi chiedi se per me è stato difficile diventare compositore degli Helloween?
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Si.
Assolutamente no! Ovvero, è stato un onore, un grandissimo onore. Una cosa molto bella, in quanto sono da tempo immemore un gran fan degli Helloween. Ho scritto anche alcune canzoni, come “Open your life” o “Listen to the flies”. Ti sono piaciute?
Marco “Dark Mayhem” Belardi) In particolare “Open your life”, uno dei migliori pezzi del disco! Anche se “Just a little sign” e soprattutto “Never be a star” sono per ora le mie preferite.
Rimaniamo sul tema di Grapow e Kusch: ti è piaciuto il disco dei Masterplan?
Ho ascoltato solo alcune tracce, mi sono piaciute tutte quante, ma soprattutto direi che hanno un singer veramente fenomenale, un grandissimo singer…
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Molti accusano Jorn Lande di cantare in maniera simile a Coverdale. Che te ne pare?
No, non lo chiamerei clone di Coverdale. Si assomigliano un po’, tutto qua. Ma quanto a somiglianze c’è di peggio, te lo assicuro!
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Non lo metto in dubbio…
In un’ intervista di questo periodo ho sentito dire da Grapow e Kusch parole pesantissime rivolte contro Weikath: che c’è fra di loro?
Non saprei dirti. Non erano in buoni rapporti (Abbastanza deducibile! n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi), però quando è successo quel che è successo io non c’ero, ero ancora fuori dagli Helloween.
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Dunque non sai nulla a riguardo?
No, non saprei proprio dirti. (Omertà! n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)
Henjo Richter, invece, è stato vicinissimo a entrare negli Helloween. Cosa ha impedito il suo ingresso in formazione?
La verità è che Henjo voleva fortemente entrare negli Helloween. Lui e Weikath si sono sentiti al telefono, hanno discusso, e quando Weikath gli ha chiesto di entrare lui ha detto semplicemente: “Si, perchè no? Sarebbe un piacere”. Poi, però, riflettendoci ha capito che ciò avrebbe compromesso la sua carriera con i Gamma Ray, e non sai quanto lui tiene ai Gamma Ray, quindi ha deciso di rimanere laddove è.
Hai suonato ben due album ed un EP con i Freedom Call. E hai lasciato la band prima che uscisse “Eternity”. Qual’è stata la ragione principale che ti ha portato all’abbandono dei Freedom Call?
Non ero felice, quando suonavo con i Freedom Call. Con la band avevo appurato di non aver niente da dire, non riuscivo per nulla ad essere me stesso, a dare il meglio di me. Insomma, sono arrivato a un punto cruciale della mia carriera di chitarrista ed ho dovuto prendere una decisione seria, importantissima. Così ho lasciato la band, non ce la facevo più a rimanere con loro.
Marco “Dark Mayhem” Belardi) E cosa è successo, al momento del tuo abbandono? Insomma, ne è passato di tempo dal momento in cui hai lasciato i Freedom Call, a quello in cui sei entrato negli Helloween…
(dopo avermi chiesto di ripetere la domanda per un paio di volte, complice la mia voce a’la John Tardy, resa tale dalla solita influenza… n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi) Ho suonato con una sola band, per divertimento e passione, era una sorta di cover band con la quale mi divertivo a suonare brani Pop-Rock. Un ottimo intrattenimento, direi.
Immagino che tu sia un incredibile fan degli Helloween da un sacco di tempo. Qual’è il tuo disco preferito dell’era Hansen-Kiske, e qual’è quello che preferisci del periodo con Deris?
Mhhh…
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Domanda difficile, eh?
La più difficile! Okay, rispondiamo. Ogni album (risate n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi), adoro ogni album degli Helloween.
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Anche il discusso “Chameleon”?
No, quello proprio non mi piace, è troppo fuori dai canoni, troppo particolare e poco grintoso.
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Allora non è vero che ti piace ‘ogni album degli Helloween’!
Vero (risate generali n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)! Comunque posso dirti che il mio preferito dell’era Deris è “Master of the rings”: molto semplice e scorrevole, diretto, e con grandissime canzoni suonate in uno stile che personalmente adoro alla follia.
In questi ultimi anni, Tobias Sammet è divenuto una sorta di simbolo del Power Metal europeo. Che opinione ti sei fatto del progetto Avantasia?
Conosco abbastanza bene Toby, veramente un bravo ragazzo. Mi piacciono gli Avantasia, anche se devo confessarti che mi piace soltanto la prima parte della sua Metal Opera. Il problema, però, non è quello che pensi tu: non ho ancora sentito la seconda parte, quindi non ho idea di come sia il disco! Tu ce l’hai?
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Si, carino. Però il primo secondo me è più diretto e superiore anche sul piano della qualità dei pezzi. Almeno secondo me...
Sarà mai possibile vedere gli Helloween suonare dal vivo ai festival italiani? (e qui torniamo al discorso lasciato in sospeso in precedenza… n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)
No, mi dispiace. Magari il prossimo anno. Ma quest’estate staremo fermi fino a un certo periodo, ovvero sino a settembre-ottobre, quindi fino all’inizio dell’autunno. Allora cominceremo a fare un tour che toccherà anche il Sud America, gireremo davvero molto. Attualmente dobbiamo far rodare la nuova formazione e collaudarla, sai com’è, sono cambiate molte cose…
Di recente, parlando di Power Metal, è facile finire per dire che ci sono troppe band in circolazione munite di un contratto e, quindi, di una label che le promuova. Insomma, un mercato inflazionato sul settore. Che idea hai dello stato attuale del Power Metal?
Credo che la scena tedesca, perlomeno quella, sia messa molto bene sia quanto all’ Heavy Metal classico, sia quanto al Power Metal di cui parli tu. Considera questo fatto: l’altro giorno mi è capitato di accendere la Tv, di sintonizzarmi sul canale MTV, e di vedere un video dei Manowar, “Warriors of the world united”. E questa è una cosa piacevolissima…
Marco “Dark Mayhem” Belardi) Cosa che da noi non accadrà mai!
Si, so come è la situazione da voi, e mi dispiace davvero per gli italiani… Insomma, dicevo: qua c’è mercato, ed il Metal credo stia vivendo un momento di assoluto benessere. Siamo nel 2003, e certi video circolano in Tv. Può significare soltanto una cosa: che il Metal sta bene. Ed anche alla radio succede la stessa cosa, in Germania. Ovviamente, ti parlo della Germania perchè è il paese in cui vivo, dunque quello che conosco meglio sotto questo aspetto. Poi, l’Heavy e il Power sono molto vicini, stilisticamente, nel nostro paese. Sono veramente affiancati, ed in molti casi i due stili si fondono assieme. E io adoro quelle cose!
E a riguardo del Power americano vecchio stile, quello dei Liege Lord o dei Riot, che mi dici? Ti piace?
Devo dirti che purtroppo non conosco quella scena, non l’ho mai seguita…
Sui Supared, invece? Hai sentito il nuovo disco della band di Michael Kiske?
Non ancora, ma credo che lo farò molto presto…
Okay, hai qualche parola per i lettori di MetalManiacs, per concludere?
Oh, certo! Spero di poter suonare molto presto in Italia, cosa che sicuramente faremo quanto prima. Certo, a partire dal momento in cui avremo ripreso a suonare dal vivo (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)! Poi, spero che il nostro nuovo disco e che il tour di supporto a “Rabbit don’t come easy” possano piacere a tutti coloro che leggono MetalManiacs, quindi buon divertimento, maniaci del metallo!