Hatesphere – Something old, something new…

Torna a martoriarci l’apparato uditivo una delle bands più rappresentative della New Wave Of Swedish Thrash Metal: a distanza di quindici mesi dal precedente “Bloodred Hatred”, gli Hatephere hanno deciso che questa era l’ora di placare la sete di musica dei propri fans più affezionati dando loro in pasto questo divertente Mini-Cd (che comunque si attesta quasi sulla mezz’ora di durata). Alla solita canzone inedita infatti (in questo caso una “Release The Pain” dalla struttura abbastanza aderente ai canoni svedesi, ma suonata con una furia che conosce ben pochi eguali), si affiancano un paio di belle cover e versioni dal vivo di brani già presenti nei due dischi in studio pubblicati dalla band. Dei quattro brani live, tutti eseguiti con un groove assassino ed impeccabilmente registrati con suoni oltremodo devastanti, fanno un particolare figurone l’apocalittica “Low Life Vendetta” e la velocità maledetta della potentissima “Plague”, mentre sfigura un po’ l’eccessivo flavor melodico di “Bloodsoil”, tratta dall’omonimo esordio di Jacob Bredhal e compagni. Si segnalano invece in positivo le due cover, forse gli episodi più riusciti del prodotto in questione, che offrono un vigore ed un tiro veramente freschi a due classici del Metal degli eighties quali “Bark At The Moon”, composta originariamente dal grande Ozzy e reinterpretata in questa sede in una riuscitissima veste total-Thrash, ed una versione di “Caught In A Mosh” degli antesignani Anthrax ancor più travolgente dell’originale. Certo, “Something Old, Something New, Something Borrowed and Something Black” non è niente più di un mero diversivo atto a non tenere gli Hatesphere lontani dalla scena per troppo tempo, ma viste la classe ed il valore del materiale contenuto, direi che ne consiglio l’ascolto non solo ai fans sfegatati della band, ma anche a chi volesse farsi un’idea del sound ultra-brutale di questi cinque bravissimi musicisti. Carino…