Funeral rape – A chainsaw in the cunt

1 – The land of sluts
2 – Autopsy… rape
3 – The cum comes
4 – Violent shit
5 – Junkie rapist
6 – God is a cock
7 – I fuck on your grave
8 – A chainsaw in the cunt
9 – Slutty cunt getting plowed by the dead
10 – These bitches must die
11 – Vaginal cannibal
12 – Sex sex sex
13 – She sucked the wrong cock
14 – Raping the undertaker
15 – Final orgy
16 -I cum on your grave
17 – Normal day to day depravity
18 – Bastard asian eatcum-fucker
19 – The junkie is back
20 – Spunky tramp fucks and sucks
21 – Porno masters
Recensione
Genere: Porno Grind

Mi arriva il pacco promozionale dei Funeral Rape. Lo apro e cosa ti vedo? Una copertina che ritrae un bell’ esemplare del gentil sesso con una motosega infilata proprio lì, nel più sacro dei suoi buchi. Ruoto di 180° il già intrigante packaging in questione e non posso fare a meno di essere morbosamente attirato da titoli quali “I Cum On Your Grave”, “Vaginal Cannibal”, “She Sucked The Wrong Cock” o “Final Orgy”. Grind Core dalle fortissime tinte porno-splatter, immagino… Inserisco il Cd nel lettore e realizzo di non essermi sbagliato affatto (d’altronde, siffatte premesse lasciano ben poco spazio a malintesi): le citazioni di bands quali Regurgitate ed Anal Cunt si sprecano e, oltre tutto, tra un brano e l’altro, i nostri ci deliziano con esilaranti samples tratti da pornacci perlopiù italiani (la voce del Roccone nazionale si riconosce in varie occasioni). Non pensate però che su “A Chainsaw In The Cunt” i contenuti prettamente musicali scarseggino perché, se ci spingiamo oltre l’immaginario grottesco e un po’ misogino della band, possiamo constatare che i Funeral Rape sanno fare davvero bene il proprio mestiere, tanto da non aver niente da invidiare alle più blasonate realtà del settore. Le canzoni sono prevedibilmente brevi e devastanti, i contenuti divertentissimi ed il suono, sebbene sporco e saturo come il genere impone, ci permette di sentire senza difficoltà tutte le parti strumentali. A volte il batterista arranca sulle rullate e qualche imprecisione tecnica qua e là si intravede: tuttavia il lavoro è gradevole e ben fatto e certo non è qualche erroretto esecutivo (d’altronde mica si tratta di Power Metal tutto precisino, no?) a fare la differenza… Morale della favola: i Funeral Rape hanno realizzato un prodotto davvero interessante nella sua ‘scorrettezza politica’ ed i maniaci del genere sono avvertiti: lasciar passare inosservata una combriccola di simili pervertiti sarebbe un vero peccato…