Il Metal Finlandese… questo misterioso… si, perchè nelle opinioni di molti, la Nuova Ondata del Metal Finnico (definizione che mi sono inventato adesso) doveva sconvolgere la scena metallica mondiale e dare lezioni un po’ quasi a tutti. Invece, dopo qualche anno la suddetta scena è quasi implosa e si è rinchiusa in un manierismo di stile e contenuti che l’ hanno resa un po’ una macchietta all’interno del metal… se i tedeschi hanno birra a profusione, se gli italiani hanno la tarantella dei Rhapsody, i Finlandesi hanno la loro depressione e i tentativi di suicidio… e i gruppi clone. Infatti, a parte poche eccezioni, il ‘sound finlandese’ è ormai standardizzato e fermo sulle sue posizioni, anche grazie al forte appeal commerciale raggiunto da molte band, che – forti del seguito in patria e anche fuori – continuano a clonarsi tra di loro. Insomma, pochi leader e molti gregari: accanto ai capiscuola o comunque a band che hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio e una propria personalità (come i Sentenced, che non sono nemmeno tanto giovani e che hanno dato tanto al metal degli anni ’90, i Nightwish, i Children Of Bodom e gli HIM) ci sono miriadi di band che semplicemente ripropongono materiale di altri. E soprattutto sempre con gli stessi testi, uguali e disperati, un po’ piatti, un po’ inflazionati… sempre le stesse storie, sempre le stesse emozioni, così di maniera che dubito della loro stessa autenticità. Questo d’altronde è ciò che chiede il mercato… e le case discografiche rispondono firmando contratti con band che sanno fornire materiale di questo tipo. E come sempre accade, quando una scena nazionale va in frantumi o si banalizza, ci si affida alla vecchia guardia… nel caso della Finlandia, la vecchia guardia sono gli Amorphis che, cambiando di volta in volta pelle e lontani da ogni sospetto di ‘riciclo di materiale altrui’, hanno sfornato un discone di cui presto parleremo su MetalManiacs. I For My Pain sono in questo senso una creatura strana: sono infatti un progetto nato da due membri degli Eternal Tears Of Sorrow, band che praticamente è alla base della nuova ondata finnica che ho citato prima e che ha influenzato molte delle nuove band che vanno di moda ora. Purtroppo per gli ETOS, però, la band non ha raccolto in termini di vendite ciò che i gruppi di oggi sono abituati a ricevere… e forse è per questo che Altti e Petri (i due membri degli ETOS) hanno deciso di tornare sulle scene con questa band , per avere ciò che non erano riusciti ad ottenere prima. Reclutano quindi Tuomas Holopainen dei Nightwish alle tastiere, un membro degli Embraze e il cantante dei Reflexion, Juha. Musicalmente i For My Pain sono la quintessenza del sound finlandese che va tanto di moda oggi (il cosiddetto Suicidal Metal, tanto per intenderci, cioè quell’ Heavy molto melodico con atmosfere particolarmente scoraggiate e depresse e testi del tipo “Come here and take my hand, join this misery – The fallen angel will set us free”), una summa melodicissima di tutto ciò che è stato scritto in questi anni: pezzi rockeggianti per chitarre che poi si risolvono in mid-tempo piuttosto rallentati, un rallentamento quasi artificioso, operato grazie alla voce del cantante, che non è nulla di eccelso (una classica voce rock) ma che fornisce un motivo in più per deprimersi, poichè si trascina quasi stancamente… quasi di una stanchezza esistenziale, e grazie a un accompagnamento di tastiere sullo sfondo non invasivo, suonato e prodotto molto bene, ed a synth raffinati e molto dolci che dettano il passo delle canzoni. Inoltre, in Fallen le canzoni sono dotate di belle melodie che fanno quasi ‘cadere le braccia’ (in senso buono, s’ intende… significa che la musica riesce ad ottenere l’obiettivo che si era prefissata… Fallen è veramente una delle cose più malinconiche che abbia ascoltato negli ultimi mesi), ritornelli cantabili, accattivanti e facilmente riconoscibili. Il rischio di un album del genere è di finire nello scontato e nel banale, comunque Fallen riesce un po’ a sfuggire a questa regola e anzi a crescere col numero degli ascolti (aspetto importantissimo)… alcune canzoni la riascolterete volentieri anche dopo qualche mese.
Qualche piccolo rimpianto: innanzitutto, la mancata partecipazione alla scrittura dei testi di Tuomas Holopainen, l’unico personaggio in Finlandia che con i Nightwish abbia scritto testi originali e coinvolgenti… e non le solite cose stereotipate trite e ritrite sulla tristezza, sulla miseria, sul ‘e adesso mi ammazzo… ma forse no’ ecc. ecc. (che ormai – scusate la franchezza – hanno rotto veramente!!! Non è manacanza di sensibilità la mia, ma consapevolezza del fatto che quando quindici band o più scrivono le stesse cose, si tratta ormai più di assumere ‘pose decadenti’ che magari hanno anche un ritorno in termini di popolarità e successo economico, piuttosto che di descrivere emozioni provate veramente)… e poi il rimpianto di vedere un cantante forse non proprio all’altezza del compito , forse manca in Juha un po’ di personalità.
Segnalo queste canzoni: l’opener My Wound Is Deeper Than Yours, molto rockeggiante e groovy, la migliore del cd Dancer In The Dark, con la partecipazione della cantante dei Ram-Zet, l’ipnotica Sea Of Emotions, i trascinanti ritornelli di Broken Days e Autumn Harmony (forse anche questa canzone è l’ennesimo clone di Heart Collector dei Nevermore???). In conclusione quindi un buon disco che riassume un po’ tutte le cose dette e suonate da una gran fetta della produzione musicale finlandese di questi anni , nulla di nuovo, ma fatto molto molto bene… ma poi per favore bastaaaaaaa!!!! Con questo cd direi che si porta a conclusione tutto un filone musical/tematico… dopo Fallen il diluvio! E dopo questo cd, ogni clone verrà stroncato senza pietà!
PS: i metallari grezzoni hanno un po’ stufato… ma i metallari finto-romantici col mascara e le unghie colorate (www.formypain.com … andateveli a vedere!) sono ancora più insopportabili e falsi come una banconota da 132 euro… ridateci i thrashers puzzoni!!! (guarda che io uso Panten Pro-V!!! n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)
PPS: non appartengo a nessuna delle categorie citate qui sopra.
PPPS: nessun essere umano è morto durante l’ascolto di questo cd.