Final dawn – Under the bleeding sky

Quello dei finnici Final Dawn è il classico disco che si suol definire con la laconica quanto efficace espressione “né carne, né pesce”. Nonostante infatti la tanto sbandierata difficoltà di inserire la band in un genere musicale ben preciso possa avere un fondamento, il presente “Under The Bleeding Sky” nasce dall’ unione tra metal estremo ed influenze più ‘true’, mutuando però le caratteristiche meno incisive del primo filone con quelle più inoffensive della seconda. Il risultato, come si può intuire dai toni che permeano la mia frase precedente, non sempre è entusiasmante: semplicemente, siamo di fronte a canzoni anonime, prive di mordente o di qualsivoglia parvenza di cattiveria, sovrastate da uno screaming goffo ed impersonale che certo non giova all’ economia generale del gruppo. L’impressione è che i Final Dawn abbiano un approccio alla musica che molto deve a quello degli In Flames, ma che, al momento di concretizzare le proprie intenzioni in brani, non siano stati capaci di infondere alle proprie creazioni l’orecchiabilità e la grazia delle melodie che hanno fatto la fortuna della band di Anders Friden. Un Heavy Metal del tutto privo di impatto e di ritonelli memorabili. O se preferite uno Swedish Death che rifugge alla ‘canticchiabilità’ dei suoi tipici fraseggi chitarristici. I Final Dawn riescono insomma riescono a prendere il peggio da ognuno dei due generi e, pur non essendo catalogabili in un ambito ben preciso, finiscono per non conseguire alcuna originalità: impresa ardua, ma i nostri, nonostante una produzione cristallina e ben bilanciata ed una abilità esecutiva non trascurabile, ci sono riusciti. Da rivedere assolutamente…