Fil di ferro – It will be passion

Ricordo ancora che in occasione dello storico Italian Monsters del 1993, molti kids ebbero da lamentarsi a causa della mancata presenza all’ interno del bill dei torinesi Fil Di Ferro, formazione allora decennale dedita ad un classicissimo Heavy Rock ispirato ai fasti raggiunti, nei primissimi anni ottanta, dalla frangia più atletico/motociclistica della N.W.O.B.H.M.
Questo quartetto di bikers, generatosi nel 1981 dalla fusione di due gruppi locali (Foxes e Metal Fix), esordì nel 1986 sotto le ali protettive dell’ iper-attiva Discotto Prod.: l’ Lp in questione si intitolava “Hurricanes”, un prodotto incendiario al quale, di lì a poco, sarebbero succeduti altri due importanti albums come “Fil Di Ferro” (1988) e “Rock, Rock, Rock” (1992). A distanza di più di dodici anni dalla loro ultima fatica discografica, i veterani Miky Fiorito (chitarra) e Michele De Rosa (batteria), per l’ occasione affiancati dal purpleiano singer Piero Leporale, tornano in pista con un nuovo H/M-platter composto da tredici -roboanti- canzoni registrate completamente in presa diretta con l’ ausilio di Massimo Trabucco: il disco consta di sei vecchi cavalli di battaglia (impossibile non menzionare la storica e galoppante “Licantropus”!) ai quali sono state aggiunte una serie di nuove canzoni perfettamente in linea con quelli che, da sempre, risultano essere gli stilemi compositivi più cari alla band… un intenso Heavy Rock primordiale che raggiunge il proprio apice qualitativo in occasione dell’ epica “Go Out” (ottimo l’ assolo!) e della più Class-Metal-oriented “Sweet Love”. Un’ ultima -doverosa- citazione spetta comunque al clamoroso disegno di copertina, il quale si rifà esplicitamente a quello apparso a suo tempo sulla cover del sopracitato primo 33 giri “Hurricanes”: secondo voi è lecito sostenere che il buon Ronnie Dio di “Lock Up The Wolves” abbia -perlomeno in parte- tratto la propria ispirazione proprio dall’ iconografia “fildiferriana”?