Ewigkeit – Land of fog

Ewigkeit: chi sono costoro? Strano ma vero, il progetto in questione con “Land Of Fog” raggiunge il traguardo del terzo full lenght. Già, ma oltre alla curiosa immagine di copertina, in cosa vi imbatterete ascoltando detto CD? Trattasi di una one-man-band che grava interamente sulle spalle di tale Mr. Fog (nessun legame con l’omonimo Willie, il felino che allietava i nostri fanciulleschi pomeriggi televisivi col suo “Giro del Mondo in 80 Giorni”), polistrumentista che convoglia le proprie molteplici influenze in un progressive-folk metal dalle forti tinte epic e psichedeliche, per certi versi affine agli Ulver di “Bergtatt”, ma spogliato delle sue incantevoli digressioni acustiche in favore di suoni sintetici sì tenui ed indovinati, ma il cui abuso nuoce non poco alla dinamica dei pezzi. Mi riferisco in particolare ad una drum machine che, sebbene dotata di timbriche sufficientemente “aperte”, dà quel senso di stallo che toglie un po’ di charme alle belle atmosfere create dalle tastiere di Mr. Fog. Su questo disco, cari i miei lettori, troverete molte ottime melodie, arrangiamenti vari e fantasiosi ed un mood molto dark che contribuiscono parecchio alla creazione di questo particolare modo di intendere l’Epic: non un concentrato di draghi, elfi e tallerie assortite, bensì una musica che, esulando dall’Heavy Metal propriamente detto, si fa foriera di figure evanescenti ed affascinanti, suggestive e sicuramente più intelligenti dei luoghi comuni da serie Z di troppe bands cresciute a pane, crukk metal e fantasya. Un lavoro che prospera con gli ascolti, questo sì, ma il cui risultato finale, purtroppo, soffre pesantemente di un suono da demo tape (un trade mark della Metal Age?) lontano ed ovattato, anche se discretamente intelligibile, e di una disformità qualitativa che, accanto alle belle “Yersterdays Rain”e “The Only Way” ci offre pezzi davvero noiosi come la title track o la finale, scontatissima “Escapologies”. Anche la voce del signor Fog, benchè volubile ed appassionata, spesso esce sgradevole e rafforza la mia idea che gli Ewigkeit siano capaci di alcune buone intuizioni ma che, vuoi per mezzi tecnici/tecnologici limitati, vuoi per incostanza compositiva, non abbiano sapunto farle fruttare come si deve.