Everasia – Promo 2002

Questi Everasia non sono una vera band, ma un progetto solista, per la precisione il progetto di Salvatore La Malfa , ragazzo (del 1984) siciliano che in questo lavoro si cimenta nell’esecuzione delle parti di tutti gli strumenti, coaudiuvato per le parti di voce femminile da Ornella Chillè. Il nome Everasia è chiaramente preso a prestito dai Novembre, di cui qui troviamo anche la cover NostalgiaPlatz (da Classica). E anche la musica un po’ si ispira alla grandissima band italiana… diciamo che gli Everasia scattano quasi un’ istantanea al lavoro dei Novembre, prendendo in prestito e sottolineando e ingrandendo alcuni particolari, riuscendo a ‘rubare’ parte della loro anima e a stenderla sul cd tirandola un po’ a destra e a sinistra e aggiungendo qualche spunto personale. Nel particolare, direi che le cose che si notano di più sono una certa atmosfera e un respiro direi mediterraneo (On Thorns I Lay docet? gli arpeggi di chitarra sono in alcuni frangenti simili a quelli della band greca), oltre ad una certa raffinatezza e un tocco vellutato che permea l’intero lavoro. Un’ atmosfera a tratti quasi new age, oserei dire. Bellissimo il lavoro di chitarra, in particolare gli arpeggi acustici, notevoli gli assoli, scritti molto bene, assoli malinconici che evocano l’ idea di un viaggio. Il cantato maschile, come i coretti d’accompagnamento lievi e sommessi sono presi pari pari dai Novembre, lo screaming fa un po’ schifo, la voce femminile è buona anche se forse meriterebbe più spazio. E questa è la storia dei primi due pezzi: Judith e Breakdown (quasi Anathemiana). Un lento calmo, rilassante e mediterraneo il primo (che però a metà canzone si scatena in una sfuriata seguita da un assolo di chitarra di ottima fattura), mentre il secondo è un mid-tempo molto carino con una bella parte di tastiera che forse si sarebbe potuta sfruttare meglio, insieme al gradevolissimo ritornello per voce femminile. Poi si passa sostanzialmente ad un Gothic (proprio nel senso dell’album dei Paradise Lost) Metal: Lia è un death molto melodico con una chitarra elettrica molto protagonista con accompagnamenti di Synth, su cui la voce femminile costruisce una linea vocale molto accattivante, con accelerazioni di batteria e una specie di growl maschile che rovina un po’ il tutto. E’ il turno di Wait, che parte benissimo con un beat elettronico e chitarra acustica… e si conclude in quasi -Death, con soluzioni simili a quelle adottate nel pezzo precedente. Poi è la volta della cover NostalgiaPlatz… cover di cui non capisco l’intento, poichè l’originale è già perfetta così e questa versione non aggiunge nulla di nuovo. Più che altro un tributo. Si chude quindi con la strumentale Images, carina e dinamica. Cosa dire in conclusione? Per prima cosa che Salvatore è per me un ottimo chitarrista con un tocco veramente speciale, il resto magari è da rivedere un pochino, magari con una produzione decente. In ogni caso, un cd piacevolmente variegato, recensirlo non è stato di certo noioso perchè una possibile sorpresa era sempre dietro l’angolo.