Eternal sunset – Buried alive in the night

Mmm… è difficile recensire un prodotto di questo tipo. Cioè, è difficile prenderlo sul serio e trattarlo ‘professionalmente’ quando invece la qualità del prodotto è assolutamente amatoriale.
L’intenzione di questo giovanissimo ragazzo sardo era con tutta evidenza quella di sfornare un disco di black metal primitivo e back to the roots, rozzo e ignorante fino al midollo. E fin qui ci siamo, ok, fin qui siamo tutti d’accordo e siamo anche speranzosi, viste le belle sorprese che l’underground nero ci sta riservando ultimamente (leggasi: Eligor, Sterminio, Fortiis, Dolcinian, Aivarim, e molti altri). Ma il problema è che con gli Eternal Sunset si resta solo a livello di intenzioni. Da qui a realizzarle c’è di mezzo un mare di ingenuità ed immaturità spesso imbarazzante: c’è di mezzo il presente “Buried alive in the night”. Ben otto brani per mezz’ora di pura improvvisazione inesperta, di uso rudimentale degli strumenti, di registrazione che chiamare amatoriale è un complimento e certamente un eufemismo. Ma, come saprete bene se ogni tanto leggete le mie recensioni, di sicuro la sottoscritta non è di quelle che si scandalizza per una produzione oscena in ambito black metal. Il problema è un altro: è l’immaturità lampante e, ripeto, imbarazzante del disco in questione. Consiglio quindi a chi è responsabile del gruppo di prendere in considerazione l’idea di restare ancora un altro po’ nell’underground per maturare e crescere seriamente, e solo poi ripresentarsi in vesti più decenti, consone e accettabili. Stiamo a vedere: se sono rose fioriranno…