Engulfed in flies – Grind them!!!

Se non ci sono le dovute turbe psicologiche il grind non si può suonare. E non fa certo eccezione l’inglese Ian Goodman, che con la sua one-man band Engulfed in flies vuole portare tonnellate di marcio nelle case di tutti gli italiani. Non stiamo però parlando di grindcore moderno a 300 di metronomo come ci hanno abituato Agoraphobic nosebleed, Anal cunt o Leng tch’e, né del filone porno-coprofago-incestuoso di malati del calibro di Waco Jesus o Purulent spermcanal. La musica degli Engulfed in flies è una sorta di incrocio tra death e grind più vicino all’attitudine di Malkavian e Oxidised razor, anche se con la voce impostata sul growl cavernoso anziché sul gurgling disumano dei messicani appena citati. Tutto “Grind them!!!” è strutturato su tempi lenti e pause malsane che lo rendono grottesco e sporco, è un lavoro ricco di spunti interessanti e brani intoccabili come “Alligator in the sewer”, “Grind them” e “Catapult the dead”, ma che risulta difficile da giudicare per la breve durata che lo caratterizza: diciassette minuti sono un antipasto più che un abbuffata completa dalla quale trarre conclusioni, anche se i presupposti per creare qualcosa di concreto e valido ci sono tutti. A mio avviso il neo più consistente della release è però l’eccessiva somiglianza tra i brani, che come fosse un rituale si ritrovano colmi di pause e stacchi fatti con lo stampino; se ciò può essere visto come un filo conduttore che rende omogeneo il disco, è vero anche che un netto miglioramento si avrebbe con l’inserimento di tracce che spezzino questa continuità, qualcosa di veloce o comunque strutturato in modo diverso. In definitiva “Grind them!!!” è un buon inizio da cui partire, non è certo un capolavoro né l’uscita dell’anno, ma gli amanti di queste sonorità non possono esimersi dal dargli quantomeno un’ascoltata.