Tracklisting:
Straight To The Sun:
1- Breath Of The Earth
2- Breath Of The Sun
Rescued From Oblivion:
3- Awakening/Consciousness
4- Deception/Revenge
Genere: Prog metal
Due minisuite divise ognuna in due movimenti e altrettante tracce. Di questo si compone “Resurrection”, prima fatica dei progster pesaresi “Dynamic Lights”, band in attività già da circa un lustro. Un lavoro che dimostra le proprie velleità tutt’altro che dilettantistiche già dall’artwork, sia di copertina che del booklet: davvero efficace, nella sua semplicità, il concetto, e molto buona anche la realizzazione. La proposta musicale riguarda un prog metal molto influenzato da band quali Dream Theater o Shadow Gallery, arricchito da alcuni spunti maggiormente personali (sparsi soprattutto nell’intera minisuite “Rescued From Oblivion”), derivanti anche dal rock (io ho sentito dei suoni di chitarra simili a quelli che usava Ghigo Renzulli dei Litfiba una decina d’anni fa circa…).
Da quanto ho potuto ascoltare, il lavoro è ben pensato, scritto e suonato, purtroppo mostra il suo peggiore difetto nelle linee melodiche, che se in alcune parti riescono a risultare accattivanti e molto efficaci, in altre sembrano come affrettate, senza “colore”, complice, forse, l’interpretazione condita da vocalizzi spesso fuori luogo. Come esempio in positivo potrebbe citarsi “Breath Of The Earth”, che ha nel suo ritornello la melodia più riuscita dell’intero cd, esempio in negativo potrebbe invece essere la parte iniziale della successiva “Breath Of The Sun”, secondo chi scrive non molto riuscita a causa proprio della poca dinamicità del cantato. Se posso azzardare una diagnosi, dico che la causa di ciò sta in un testo senza una ritmica precisa, che sembra più un racconto in prosa: io consiglierei per il futuro una più attenta scelta delle sillabe e degli accenti ritmici per i testi. Per quel che riguarda la parte strumentale, c’è invece davvero poco da appuntare al combo pesarese, in quanto i Dynamic Lights dimostrano di saper padroneggiare qualsiasi stile musicale si ritrovino ad utilizzare per i propri pezzi, passando da contesti più rilassati e dilatati, ricchi di feeling, a sezioni maggiormente tese e complicate ad alto tasso tecnico, il tutto eseguito con padronanza, consapevolezza e “tiro” (che spesso e volentieri latita in parecchi lavori, progressive e non). Proprio quest’ultima osservazione fornisce uno spunto per venire a parlare del drummer Simone Del Pivo, a cui senz’altro si deve una larga fetta della coerenza e della continuità di fondo di cui è dotato l’intero lavoro, caratteristiche non certo facili da ottenere, se si pensa ai continui cambi di tempo e atmosfera di cui sono conditi i pezzi proposti. Il giudizio complessivo per questo “Resurrection” è senz’altro positivo, le carte in regola per emergere la band ce le ha tutte… Come consiglio personale, mi sento solo di suggerire loro una maggior cura per testi e linee del cantato. Curati che saranno anche questi aspetti, io credo che pochi potranno essere gli ostacoli che divideranno i Dynamic Lights da una brillante carriera.