Dynamic lights – Intervista a Marco Poderi (guitars)

Ciao, innanzitutto come sta andando la promozione della vostra ultima fatica? E dal punto di vista delle recensioni state ricevendo pareri positivi?
La promozione sta andando a gonfie vele; tanti giornalisti e addetti ai lavori ci hanno dedicato spazio con recensioni ed interviste dimostrando disponibilità ed interesse anche verso le realtà emergenti. I feedback sono stati molto positivi, in più occasioni Shape è stato capito ed analizzato nei dettagli, e la band è stata accostata spesso alle grandi realtà progressive Italiane che hanno contribuito a far grande questo genere negli anni ’70. Noi siamo molto orgogliosi di questo e speriamo che il nostro impegno serva a portare a più gente possibile la nostra proposta musicale.
Personalmente ho trovato il disco molto interessante e di una raffinatezza esemplare. Il limite forse è quello di risultare poco ‘orecchiabile’ a chi è completamente estraneo alle atmosfere progressive. Tu cosa ne pensi in proposito?
Abbiamo sempre cercato di suonare musica “raffinata” e non banale, ma speriamo che questo non sia un limite insormontabile per gli ascoltatori meno esperti. Pensiamo che sia molto importante avvicinarsi al disco con la giusta mentalità, quindi con attenzione alle sfumature e voglia di rapportarsi ad un prodotto che di fatto è ricercato. D’altra parte se tutto è intuibile sin dall’inizio, se non ci sono sorprese sonore con le quali rapportarsi si rischia di stufarsi presto! Da parte nostra non possiamo/vogliamo forzatamente comporre cose più semplici o più facili perché seguiamo il nostro istinto, le nostre idee e puntiamo ad esprimerci nel modo migliore possibile, quindi secondo quelle che sono le nostre capacità e le nostre attitudini.
L’ opener in The hands of a siren presenta come guest vocalist Jamina Jansson: pensate di avvalervi in pianta stabile di una voce femminile in futuro?
L’ apporto di Jamina Jansson è stato fondamentale per la riuscita di Shape, la sua interpretazione è stata davvero eccezionale, ha contribuito a fare di In The Hands Of A Siren un pezzo speciale, forse il più intenso e toccante dell’ intero album e le siamo molto grati per questo. Non penso comunque che in futuro i Dynamic Lights avranno una cantante donna “fissa” all’interno della formazione perché tra noi cinque c’è un’intesa perfetta e un equilibrio che difficilmente modificheremo. Suoniamo assieme da anni e se ce ne sarà l’occasione ci avvalleremo volentieri di nuovi ospiti sia in versione femminile sia in versione maschile, ma questo solo il futuro e le occasione potranno decretarlo.
Guardando sul vostro sito web, ho visto che parteciperete al ProgPower in Olanda ai primi di Ottobre. Avete in programma altre date non ancora ufficiali, magari in Italia?
Quello del ProgPower sarà sicuramente il concerto più importante dell’ anno per noi, un’ occasione unica per cercare di colpire il pubblico straniero e magari per bissare la buona impressione fatta fuori dall’ Italia durante il tour con Nightingale e Tomorrow’s Eve che ci ha portato, tra l’altro, a suonare nello stesso posto dove si svolgerà il festival. Ci saranno delle band fantastiche durante la due giorni Olandese e sarà una grande occasione per noi per stare a contatto e conoscere di persona alcuni musicisti che stimiamo tantissimo come gli amici dei Wolverine! Per quanto riguarda l’Italia ci stiamo muovendo e abbiamo degli “accordi” con alcuni locali, ma niente di ufficiale ancora. Speriamo di poter suonare molto e raggiungere più città possibili: il nostro è un mercato difficile ma noi ci aspettiamo molto dall’Italia e vogliamo fare del nostro meglio affinché la nostra musica raggiunga più gente possibile.
Restando in Olanda, se non erro la DVS è una label olandese, come mai questa scelta? Ho notato che anche i Chaoswave fanno parte dell’etichetta: forse che all’estero c’e’ più attenzione nei confronti delle nostre band meritevoli?
Il nostro primo contatto con la DVS Records è avvenuto quasi per caso quando abbiamo mandato del nostro materiale alle selezioni per il progpower festival qualche anno fa. Rene Janssen, titolare della label, faceva parte dei selezionatori per l’evento e rimase molto colpito dalla nostra musica, così ci propose un contratto discografico. Noi conoscevamo l’etichetta, la serietà con cui promuove i suoi artisti e la qualità delle sue produzioni quindi siamo stati onorati di entrare a far parte del suo roadster e raggiungere un accordo è stato facile visto l’interesse da entrambe le parti di dar alla luce il miglior lavoro possibile. Il fatto che ora anche i Chaoswave abbiano firmato per la DVS Records è l’ennesima prova dell’interesse della label per le realtà emergenti valide: questo gruppo Italiano, infatti, ha dato alla luce un demo veramente fantastico e che denota grandi potenzialità. La DVS Records è una delle poche case discografiche rimaste disposte a scommettere su formazioni nuove ma talentuose che non badano tanto a essere vendibili quanto a fare della musica un arte: solo per questo secondo me andrebbe supportata. Se poi consideriamo che vende tramite il suo sito ( www.dvsrecords.com n.d.r. ) i dischi delle sue band a prezzi veramente popolari, allora siamo a cavallo. Evidentemente c’è chi ancora crede in questo magico mondo.
Tornando sempre al ProgPower, ho visto che saranno headliners della vostra giornata i Pain of Salvation: la band scandinava costituisce un punto di riferimento importante per voi? Personalmente ho trovato alcune affinità tra i Dynamic Lights e Gildenlow & Co.
Sicuramente i Pain Of Salvation sono un gruppo“speciale” per noi, ma non tanto per le influenze musicali, quanto per la bellissima esperienza che abbiamo vissuto grazie ed insieme a loro. Mi riferisco a quando, nel 2003, abbiamo suonato assieme a Milano (al party organizzato dal loro fan club Italiano) e Daniel Gildenlow ha cantato sul palco con noi la sua Inside. E’ stato davvero bello per noi fare una cover e farla cantare dal vivo al cantante che l’ha composta: tra l’altro dall’evento è stato ricavato un video che abbiamo messo on line sul nostro sito e che tantissime persone in questi anni hanno scaricato. Per il resto noi componiamo secondo le nostre idee e il nostro modo di suonare, non facciamo mai riferimento ad una band in particolare.
Anche se si tratta di una scena musicale ampia (malgrado le apparenze), quali sono i nomi che ti saltano immediatamente all’orecchio tra le band progressive italiane? Pensi che il genere possa ripetere, con le dovute spinte, quel boom che visse negli anni ’70 in terra nostrana?
Se facciamo riferimento alla storia del progressive Italiano i primi nomi che mi saltano all’orecchio sono anche quelli più noti alla massa, ovvero la PFM, il Banco e gli Area, ma sono ben consapevole del florido movimento che caratterizzava quel periodo musicale, con formazioni quali i New Trolls e Le Orme che hanno inciso dischi di assoluto valore. Se invece vogliamo riferirci alla scena attuale ci sono alcune band più affermate come i DGM e gli Empty Tremor e tantissime realtà in cerca di spazio, come Il Bacio Della Medusa (una formazione molto legata al prog dei 70’s) o gli Algol 3 (gruppo dedito ad un prog cantato in Italiano e fortemente influenzato dal Rock vero e proprio) che meritano attenzione. Non so se si tornerà mai al boom degli anni passati, ma a decretare il successo o meno di queste formazioni saranno solo gli appassionati: se si supportano questi gruppi che fanno della musica uno stile di vita e danno tutto per essa, allora è certo che la qualità delle produzioni si alzerà costantemente, se invece si continuerà a comperare solamente gli album dei grossi nomi, al di la della qualità delle release di questi, o peggio ancora non si comprerà nulla, allora non cambierà niente. Alle major che controllano il mercato comunque non interessa che genere proporre: il pop, la dance, il metal, il progressive: a loro basta vendere, e questo mette tutto nelle mani degli acquirenti. I Dream Theater e i Porcupine Tree per esempio hanno contratti con delle major nonostante il loro genere non sia dei più facili e questa è la prova di ciò che ho appena detto.
Consigli ad una band giovane (ora vi faccio sembrare quasi dei vecchi eheh) per emergere?
Penso che ogni band debba percorrere passo dopo passo la sua via: non ci sono ricette o scorciatoie. Noi abbiamo fatto tanti anni di gavetta nei quali abbiamo accumulato esperienze, siamo cresciuti come persone e come musicisti, abbiamo preso confidenza con gli studio di registrazione, abbiamo suonato tanto dal vivo anche accompagnando band del calibro di Shaman, Lacuna Coil e Pain Of Salvation e quindi, concludendo, ci siamo dati da fare il più possibile per cogliere ogni opportunità, per farci conoscere e per portare la nostra musica a più persone possibili. Oggi come oggi le band emergenti devono lottare per emergere in un panorama superinflazionato da formazioni che passano dal nulla al successo (in termini di popolarità più che di qualità) nel giro di due anni spinti da label facoltose e potenti. Ma le formazioni giovani hanno a disposizione grandi mezzi come internet che permettono di diffondere la musica in modo capillare e con costi minimi… gli mp3 se usati per promuovere e per far conoscere sono davvero una gran cosa!
Avete mai pensato alla realizzazione di una “rock opera” e quali sono i vostri futuri impegni / progetti?
Non lo abbiamo mai fatto e penso che se mai ne realizzeremo una sarà perché in fase di composizione le nostre idee ci porteranno a questo. Voglio dire che difficilmente partiremo a tavolino dicendo: il prossimo disco sarà una Rock Opera! Non nascondo che un mio sogno sarebbe quello di suonare su un disco degli Ayreon, la band di Lucassen dedita proprio alle Rock Opera, ma i Dynamic Lights seguiranno sempre la loro strada senza forzature, senza far caso alle produzioni altrui. Stesso discorso vale per i concept album: da una parte ti offrono la possibilità di approfondire molto delle tematiche, di dare uno spessore notevole ai tuoi testi, ma d’altra parte ti impediscono di svariare nelle liriche quindi di trattare molti argomenti diversi su un solo album. Non so cosa sia meglio, di sicuro per adesso ci vengono pezzi autonomi e questa è la via che stiamo percorrendo, ma il futuro davanti a noi è tutto da “comporre”.
Questa domanda è ormai un classico… Concludendo, vuoi lasciarci con un saluto per i lettori di Metalmaniacs?
Sicuro! Ringrazio tutti per l’attenzione concessaci e per averci sopportato fin qui! Se ne volete ancora fate un salto sul nostro sito internet www.dynamiclights.net , vi troverete tra le altre cose degli Mp3 tratti dal nostro disco Shape. Ascoltateli e fateci sapere cosa ne pensate!!!! Siete voi appassionati che supportando la musica ben fatta potete cambiare le cose!